Ha attaccato Gino Strada, ha attaccato tre volte di seguito Carola Rackete e la Francia.
Ha attaccato chi si oppone al decreto (in)sicurezza utilizzando strumentalmente alcune prese di posizioni di ex brigatisti rossi per far passare l’idea che chi dissente è amico dei terroristi.
Tutto per dirottare l’attenzione dalla vicenda del suo stretto collaboratore Gianluca Savoini, quello che stava a Mosca con lui (ringraziato alla conferenza stampa di Salvini negli uffici di Confindustria Russia) e che proprio in quella occasione era andato a chiedere finanziamenti ai russi per promettere una politica filo-Mosca da parte della Lega e di alcune formazioni politiche dell’estrema destra post-nazista europea.
Non contento Salvini ha scelto di attaccare la magistratura che – come dicono sempre i reazionari – scarcera i delinquenti e così frustra le attività delle forze dell’ordine.
E ha postato un commento con tanto di video:
“È urgente una riforma della magistratura, altrimenti il lavoro di poliziotti e carabinieri diventa vano.
Ricordate l’immigrato che aveva preso a morsi dei poliziotti a Torino? È stato rilasciato da un giudice che ha detto “vabbè…”
Salvini ha anche detto dello spezzone di video;: “Che deve fare uno per andare in galera’”.
Non si sa. Forse lo deve chiedere a chi ha fatti sparire i 49 milioni della Lega o ai parlamentari condannati per rimborsopoli che in attesa della Cassazione stanno o sono stati beatamente al Senato, alla Camera dei Deputati e al Parlamento europeo.
È urgente una riforma della magistratura, altrimenti il lavoro di poliziotti e carabinieri diventa vano.
Ricordate l’immigrato che aveva preso a morsi dei poliziotti a Torino? È stato rilasciato da un giudice che ha detto “vabbè…” pic.twitter.com/I2YvrGCWuf— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 13 luglio 2019
Argomenti: matteo salvini