Il governo vacilla. Lite Bonafede-Bongiorno sulla prescrizione
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Il governo vacilla. Lite Bonafede-Bongiorno sulla prescrizione

Il ministro della PA: 'Stop alla prescrizione è una bomba nucleare sui processi'. La replica del Guardasigilli: 'L'unica bomba è la rabbia dei cittadini'

Bongiorno e Bonafede
Bongiorno e Bonafede
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4 Novembre 2018 - 08.32


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Lo stop alla prescrizione come “bomba nucleare sul processo”. Il reddito di cittadinanza da dare “alle imprese e non ai cittadini”. Suona un nuovo campanello d’allarme in casa M5s, per le parole della Lega. Prima il ministro Giulia Bongiorno, poi il sottosegretario Armando Siri frenano su due cavalli di battaglia pentastellati. E, secondo la lettura M5s, minacciano così di violare il contratto di governo: vorrebbe dire, sottolineano, far saltare l’esecutivo.

E’ Giulia Bongiorno, ministro leghista della P.a., ad aprire le ostilità: “La sospensione della prescrizione” al primo grado di giudizio “è una bomba nucleare sul processo. Sono molto preoccupata”. Il riferimento è all’emendamento alla legge anticorruzione presentato dal M5s, che fa discutere da giorni la maggioranza. “Bongiorno sbaglia – replica il Guardasigilli Alfonso Bonafede – la bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all’impunità”. E a più voci dal M5s ricordano che non solo la riforma della prescrizione è nel contratto di governo ma lo stesso Salvini l’aveva auspicata davanti alle vittime della strage di Viareggio. Fonti leghiste spiegano che in realtà la linea è più morbida di quello che le parole di Bongiorno lascerebbero intendere: lei stessa dice che un “accordo” su come riformare la prescrizione, senza fermarla del tutto, si troverà. Per lunedì è in programma una riunione tra i parlamentari di M5s e Lega per trovare una soluzione. Ma la situazione nella maggioranza è tutt’altro che sotto controllo, ammettono fonti di entrambi i partiti. Tra le cose da fare Salvini cita legittima difesa (è in seconda lettura alla Camera), stop sbarchi (il decreto sicurezza, su cui c’è la fronda M5s, in settimana è in Aula al Senato), reddito “di reinserimento al lavoro” e riforma della Fornero con quota 100. Ma tra i nodi c’è quello enorme della Tav e ancora tante nomine in stand by (Consob, Antitrust, servizi, direzioni di rete Rai).

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