Gentiloni: rivendicazione Isis attendibile. Non dimendicheremo le vittime
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Gentiloni: rivendicazione Isis attendibile. Non dimendicheremo le vittime

Il ministro degli Esteri riferisce al Senato sull'attentato in cui sono morti nove italiani.

Gentiloni: rivendicazione Isis attendibile. Non dimendicheremo le vittime
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7 Luglio 2016 - 10.58


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L’Italia non dimenticherà le vittime di Dacca. Questa informativa è un’ulteriore occasione per rendere un ulteriore omaggio da parte dell’aula del Senato a nove nostri connazionali, nove vittime del terrorismo che l’Italia non dimenticherà: così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in audizione al Senato sulla strage di Dacca, elencando i nomi delle vittime, tra gli applausi dell’aula. 

All’indomani dell’autopsia che ha evidenziato segni di torture, tagli provocati da armi affilate, forse un machete, mutilazioni, tracce di proiettili e di esplosivo, parla il ministro degli estari in Parlamento. È stata una morte lenta e atroce quella dei nove italiani uccisi in Bangladesh, anche perché non sono stati raggiunti dal colpo di grazia.

La parole di Gentiloni. Le nostre prime valutazioni, fatte anche con gli altri Paesi, portano a ritenere attendibili le rivendicazioni del Daesh (Isis) riguardo alla strage di Dacca, ha detto ancora Gentiloni in audizione al Senato.

“Quando uccidono nove connazionali, l’Italia risponde unita. È un messaggio che dobbiamo dare molto chiaro, deve essere una risposta decisa. Dobbiamo dire con fermezza che Daesh, il terrorismo fondamentalista, a maggior ragione dopo questa strage, non avrà tregua da parte nostra”.  

“Siamo di fronte a una minaccia globale che si spinge oltre l’Africa, che ha forme diverse: Daesh, al Qaida e diversi gruppi jihadisti locali, ma che hanno un comune denominatore e la capacità simbolica di attrazione di Daesh”. Così Paolo Gentiloni, in una informativa al Senato. “Certo che siamo bersagli. Bersagli in quanto italiani, occidentali, in quanto difensori della nostra società. Ma è altrettanto certo che il terrorismo colpisce in modo discriminato e prende a bersaglio Paesi di valore islamico”, ha aggiunto il ministro riferendosi alla recente strage in Iraq con 250 morti.

“Non basta vincere sul piano militare. Il contrasto alla radicalizzazione fondamentalista sarà comunque un impegno di lunga durata. Sconfiggere Daesh sarà un passo decisivo ma non risolutivo. Come dice Re Abdallah di Giordania, ‘tocca a noi islamici, noi fedeli, battere questi infedeli’. Dobbiamo offrire solidarietà agli Stati arabi ma anche chiedere impegno.
E chiedo anche ai musulmani che sono da noi di aiutarci, perché il loro aiuto sarà fondamentale nel contrasto al radicalismo. Impegnatevi a viso aperto unitariamente contro questi terroristi che abusano della vostra religione deturpandola”.

Ieri lo Stato Islamico diramava un video in cui minaccia altri attentati in Bangladesh

La diretta dal Senato. 

 

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