Livorno, sindaco M5s indagato: pronto a dimettermi
Top

Livorno, sindaco M5s indagato: pronto a dimettermi

Avviso di garanzia per Nogarin sulla gestione rifiuti: lascio se durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento 5 Stelle.

Filippo Nogarin, M5s
Filippo Nogarin, M5s
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Maggio 2016 - 17.15


ATF

La storia si ripete. Dopo il coinvolgimento dell’assessore M5s Lemmetti, adesso è indagato anche il sindaco pentastellato Filippo Nogarin. Ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda legata alla società di gestione della società dei rifiuti. E si dice pronto a dimettersi nel caso “durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento 5 Stelle”. L’avviso è stato recapitato al sindaco questa mattina alle 11. E’ lo stesso Nogarin che lo annuncia su Facebook: “Come già avevo previsto in questi giorni, stamattina ho ricevuto un avviso di garanzia legato alla richiesta di concordato per l’Aamps di Livorno del tutto identico a quello dell’assessore Lemmetti (si tratta di Gianni Lemmetti, assessore ai lavori al Bilancio dei Cinque Stelle ndr). Non conosco ancora quale sia la contestazione specifica che la procura muove nei miei confronti”.

 

 

Nella medesima inchiesta è finito anche il predecessore di Nogarin, l’ex sindaco Pd Alessandro Cosimi a cui è stato nelle scorse settimane recapitato l’avviso di garanzia. L’azienda dei rifiuti è una partecipata al 100 per cento dal Comune, ma gravata da una pesante situazione debitoria: oltre 50 milioni di euro di sbilancio, secondo le stime più aggiornate. E proprio l’amministrazione Cinquestelle ha avviato alla procedura di concordato preventivo.

Leggi anche:  Voto di scambio, il M5s: "Quadro sconfortante, ma il governo Meloni smantella gli strumenti di contrasto"

“Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene dell’azienda e dei livornesi, provando a salvare una situazione disastrosa lasciataci in eredità dal Pd, ma – spiega Nogarin sui social – sin d’ora posso ribadire che nel Movimento 5 Stelle non si aspetta certo una sentenza per dimettersi, perché noi non siamo legati ad alcuna poltrona. Se già durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento 5 Stelle sono pronto a dimettermi”.

Native

Articoli correlati