Solo con Prodi presidente Renzi cambierà verso all'Europa
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Solo con Prodi presidente Renzi cambierà verso all'Europa

Il professore risponde all’identikit per la sua importanza in Italia ma anche per essere stato il Presidente dell’Unione negli anni migliori dell’Europa.[Giancarlo Governi]

Solo con Prodi presidente Renzi cambierà verso all'Europa
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28 Gennaio 2015 - 15.31


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Renzi ha raggiunto un importante risultato: l’approvazione dell’Italicum, la nuova legge elettorale che finalmente manda in cantina per sempre l’assurdo “porcellum”, un sistema inventato da un leghista per impedire a Prodi, il previsto vincitore del 2006, di governare. Ma il danno di questo sistema è lì, consegnato alla storia, con tre elezioni politiche vanificate che non hanno mai dato una maggioranza certa che potesse governare. Renzi ha capito che quello era un nodo fondamentale della politica italiana e ci si è buttato a capofitto con la sua caparbietà e ha portato a casa una legge elettorale che riporta il voto di preferenza e introduce il doppio turno, l’unico sistema che assicuri la governabilità.

Ora Renzi potrà dedicarsi ad altro, a sciogliere cioè i nodi fondamentali della nostra situazione politica sociale ed economica, senza la spada di Damocle di una legge elettorale che non gli permetteva di tornare a votare.
Ma ora c’è l’impegno istituzionale più importante: l’elezione del Presidente della Repubblica, un impegno rinviato di quasi due anni grazie anche alla disponibilità di Giorgio Napolitano. Ma ora non si scappa, nei prossimi giorni un nome deve uscire, non ci sono ciambelle di salvataggio. E Renzi sa che il risultato sarà cruciale per il futuro del suo governo ma anche per il futuro dell’Italia. Il Presidente della Repubblica deve essere un uomo politico autorevole, in Italia e all’Estero. Questo identikit si restringe a pochissimi nomi, forse a un nome solo: Romano Prodi. Non serve un tecnico, che sarebbe in qualche maniera prono di fronte agli interessi dei bancari d’Europa: non serve un professore costituzionalista, ricco di dottrina ma mancante di autorità politica.

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Prodi risponde all’identikit per la sua importanza in Italia ma anche per essere stato il Presidente dell’Unione negli anni migliori dell’Europa. Altri candidati possibili come Amato (tra l’altro dalla pensione chiacchierata che lo renderebbe bersaglio degli attacchi e del dileggio) o Mattarella in Europa sono degli illustri sconosciuti.

Renzi spero capisca che soltanto Prodi al Quirinale potrebbe coprirgli le spalle, in un momento delicato per l’Europa che deve cambiare verso, per riprendere una espressione cara a Renzi, che deve cioè uscire dalla politica di austerity che la sta uccidendo.
In questi giorni sembra che tutti, Renzi in primis, stiano facendo melina mettendo in campo una ventina di candidati su cui vengono posti veti incrociati. Il tutto sotto l’ombra sinistra del “patto del Nazareno” a cui, se mai ha riguardato l’elezione del Presidente della Repubblica, dopo l’approvazione dell’Italicum potrebbe anche venire meno proprio perché legato soltanto a questo fine.

In questo momento cruciale la carta che spariglia tutti i giochi, e che porta a scopa, potrebbe essere nelle mani del Movimento 5 Stelle e che, se la giocasse, potrebbe farlo entrare finalmente nei giochi politici. Ed è la carta Prodi. Se, infatti, nelle prime votazioni ricevesse un paio di cento voti, voglio vedere come fa il PD a non votare per il fondatore dell’Ulivo. E sanare la ferita aperta due anni fa e mai rimarginata. Ed anche archiviare definitivamente il patto del Nazareno.

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