“Invito gli esperti di #LeggeElettorale a leggere le carte prima di commentare. Alle 16. E rispondo anche alle critiche su incontro di sabato”. Così, in un tweet, il segretario dem Matteo Renzi, prima della direzione Nazionale del partito sulla legge elettorale. E, in apertura di direzione, il segretario precisa: “Noi stiamo discutendo non di regole ma di recuperare la dignità perduta”.
La direzione del Pd in serata ha approvato con 111 favorevoli e 34 astenuti la proposta di riforma elettorale.
“Dopo poco più di un mese proponiamo un accordo su cui chiediamo un voto della direzione e che trasferiamo ai gruppi parlamentari. Il Pd dice agli italiani: questa è una proposta concreta che si può realizzare con tempi certi”, ha detto Renzi. “È arrivato il momento di far vedere che la politica non è solo discussione” perchè se la politica smette di fare politica a si mette a “discutere, discutere e discutere smette di essere politica e diventa bar sport. Dobbiamo decidere se essere politica o bar dello sport”.
Entro la fine di febbraio la riforma del Senato – “Il 15 febbraio la segreteria andrà a chiudere il pacchetto della proposta sul superamento del Senato e avremo 20 giorni per discutere con altri partiti. Nella seconda meta di febbraio presenteremo il ddl costituzionale per arrivare all’ok in prima lettura al Senato entro il 25 maggio”.
“Sul Senato – ha spiegato il segretario – mettiamo paletti condivisi con il principale partito dell’opposizione, Fi, e sono il superamento del bicameralismo perfetto, ovvero la fiducia spetta solo ad una Camera e c’è l’eliminazione dell’elezione diretta dei membri e l’indennità. E questo ha ricadute evidenti nel numero dei parlamentari ed è un segnale nella battaglia contro l’antipolitica perché Grillo non lo asciughi con gli algoritmi ma con la politica. Potremo dire agli italiani che la prossima volta non voteranno più per il Senato”.
La riforma – “Prendendo spunto dalle critiche della Consulta proponiamo la distribuzione dei seggi con ripartizione nazionale anche se con Fi avevamo un’altra idea e avremmo apprezzato lo spagnolo con due grandi schieramenti. Ma ci è stato chiesto di evitare una frattura dentro la maggioranza e così abbiamo mantenuto la ripartizione nazionale”, ha sottolineato Renzi. La proposta prevede “l’assegnazione di un premio di maggioranza” a chi abbia preso “almeno il 35%” dei voti “che porti al 53% minimo e al 55% al massimo”. Il premio dunque sarà “al massimo del 18%”, in modo da evitare profili di incostituzionalità.
La proposta di legge elettorale prevede anche una soglia di sbarramento del “5% per chi si coalizza e dell’8% per chi non è in coalizione e del 12% per le coalizioni – dice Renzi -. Con meccanismo per evitare le liste civetta”.
Grillo, fino a quando continuerai a scappare? – “Grillo ha detto che sono uno showman, detto da lui è un complimento. Dico al collega showman: fino a quando continuerai ad abusare dell’intelligenza dei tuoi” che lanciano “grida di dolore” perché l’M5s “si è autorecluso nel blog?”. E ancora, “fino a quando continuerai a perdere occasioni su occasioni” e a “fuggire”. Questo l’attacco, anzi il contrattacco di Matteo Renzi nei confronti del leader del Movimento 5 stelle.
“Berlusconi nella sede Pd? Lo ringrazio” – “Esprimo a Silvio Berlusconi gratitudine per aver accettato di venire alla sede del Pd. Quelli che mi dicono dovevi parlare con Fi ma non con lui dico che è una contraddizione in termini” perché parlare con Fi significa parlare con lui, “con chi dovevo parlare con Dudù?”. Così poi Renzi risponde alle critiche dei militanti del suo partito a proposito dell’incontro di sabato col leader di Forza Italia.
“Pensare che io ho resuscitato Berlusconi fa a cozzi con la teologia e con la realtà perché lui è il capo del centrodestra, riconosciuto da chi sta in alleanza con lui in tutte le città. Posso non pensarla come Berlusconi ma quando lui condivide le mie idee io non ho paura, non sono subalterno al punto da cambiare le mie idee”.
Cuperlo, proposta non è convincente – “La riforma elettorale non risulta ancora convincente perchè non garantisce né la rappresentanza adeguata né il diritto dei cittadini di scegliere gli eletti né una ragionevole governabilità”. Così Gianni Cuperlo vedendo nella proposta “profili di dubbia costituzionalità”.
Per una ripartenza dell’esecutivo, “secondo me ci vuole anche più di un rimpasto: ci vuole un nuovo governo a guida Letta che abbia un ‘reshuffling’ dei ministri”. Così il vicepremier Angelino Alfano a Radio24. Questo passaggio, afferma, è nella competenza del “presidente del Consiglio, d’accordo con il presidente della Repubblica”. “Mi auguro di cuore”, aggiunge Angelino Alfano, a proposito della necessità di una nuova squadra per l’esecutivo Letta, “che il Pd assicuri una guida unitaria rispetto al governo”.
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