Boldrini: a Lampedusa pratiche indegne per un Paese civile
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Boldrini: a Lampedusa pratiche indegne per un Paese civile

Anche il sindaco dell'Isola, Giusi Nicolini, commenta l'orrore del Cpsa: «Sono pratiche da lager». Il video-choc è stato mandato in onda dal Tg2.

Boldrini: a Lampedusa pratiche indegne per un Paese civile
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17 Dicembre 2013 - 19.27


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“Il trattamento riservato agli immigrati nel Centro di Lampedusa, documentato nel servizio trasmesso ieri sera dal Tg2, è indegno di un Paese civile. Quelle immagini non possono lasciarci indifferenti”, ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. “Tanto più – ha aggiunto la Boldrini – perché vengono dopo i tragici naufragi di ottobre e dopo gli impegni che l’Italia aveva assunto in materia d’accoglienza. Quei trattamenti degradanti gettano sull’immagine del nostro Paese un forte discredito e chiedono risposte di dignità”.

La presidente ha ricordato inoltre che “uomini e donne, per essere sottoposti ad un trattamento sanitario, vengono fatti denudare all’aperto in pieno inverno” e ha concluso: “ringrazio il Tg2 per la testimonianza fornita: la buona informazione ci aiuta a non convivere rassegnati con le vergogne del nostro tempo”.

Nicolini: pratiche da lager – “È una pratica da lager”. Non usa mezzi termini il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, commentando [url”il video-choc “]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=52552&typeb=0&La-vergogna-di-Lampedusa[/url], che mostra la disinfestazione contro la scabbia effettuata nel centro di prima accoglienza dell’isola.

“Una pratica sanitaria non si fa all’aperto, irrorando gli ospiti, nudi, con un tubo. Lampedusa e l’Italia intera – ha aggiunto Nicolini – si vergogna di queste pratiche d’accoglienza”. Il sindaco ha spiegato che l’unico soggetto competente per le strutture d’accoglienza è il ministero dell’Interno, anche per le questioni sanitarie. Né Comune né Usl possono intervenire di propria iniziativa.

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Unhcr, a Lampedusa condizioni inaccettabili – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) chiede al Governo italiano soluzioni urgenti per migliorare gli standard di accoglienza nel Centro di Soccorso e Prima Accoglienza di Lampedusa per tutti coloro che, in fuga da guerre e persecuzioni, giungono da noi in cerca di protezione. Va rispettata, dicono, la natura di prima accoglienza del Centro, dal quale i migranti devono essere rapidamente trasferiti entro 48 ore al massimo, verso appositi centri dislocati su tutto il territorio nazionale.

Save the Children, condizioni indegne – Con i 334 migranti arrivati domenica, il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa “ha superato la capienza massima, con condizioni di accoglienza e trattamenti assolutamente inaccettabili”: è quanto denuncia Save the Children, nel suo dossier “Minori migranti in arrivo via mare 2013”. In questo momento rende noto l’organizzazione sono presenti nel Centro 497 migranti, di cui 79 donne e 2 minori eritrei accompagnati di uno e 5 anni, e 36 minori soli non accompagnati, dai 15 ai 17 anni, in maggioranza eritrei e siriani. Save the Children è presente dal 2008 a Lampedusa e nelle altre aree di sbarco con mediatori culturali e operatori legali nell’ambito del progetto Praesidium del Ministero dell’Interno, insieme all’Unhcr, l’Oim e la Croce Rossa Italiana.

Rocca (Cri), è inumano, Governo intervenga subito – “Domani è la giornata internazionale dedicata ai migranti e in questa occasione non possiamo chiudere gli occhi davanti a quello che sta accadendo in queste ore a Lampedusa”: lo afferma Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e vice presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

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“Il centro di accoglienza è di nuovo al collasso – sottolinea Rocca – i migranti dormono nei sottoscala e le immagini fatte vedere dal Tg2 ieri sera testimoniano pratiche che ledono la dignità dell’uomo. C’è bisogno di un intervento immediato del Governo per trasferire i migranti dall’isola in altri centri di accoglienza, ristrutturare immediatamente il centro senza perdere altro tempo, verificare i fatti che si vedono in quelle immagini che mai avremmo voluto vedere e le eventuali responsabilità”.

“Infine voglio sottolineare l’importanza di un piano di accoglienza europeo comune: non è più possibile affrontare i flussi migratori come fossero ogni volta un’emergenza. C’è bisogno di sforzi maggiori per consentire l’accesso umanitario nei luoghi di crisi e per costituire corridoi umanitari che consentano a chi vuole scappare dalla guerra di non dover rischiare la vita come è successo drammaticamente pochi mesi fa qui in Italia” conclude il presidente della Cri.

Camusso, siamo di fronte a prova di inciviltà – “Quello che sta arrivando in queste ore da Lampedusa dimostra che non stiamo certamente davanti ad una prova di civiltà”. Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, a Lecce a proposito delle immagini choc trasmesse ieri dal Tg2 della disinfestazione dei migranti nel campo di accoglienza di Lampedusa. Camusso partecipa ad un incontro organizzato da Flai Cgil sul lavoro nero in agricoltura. “Occorre riorganizzare la legislazione – ha detto – a partire dal fatto che non si può presupporre la clandestinità ma che si deve avere una legge organica sui rifugiati, una legge organica sul lavoro”.

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Alfano, chi ha sbagliato pagherà – Sui fatti avvenuto al Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa “accerteremo le responsabilità e chi ha sbagliato pagherà”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, commentando i fatti raccontati da un servizio ieri del Tg2. “Entro 24 ore – ha spiegato Alfano – avremo una relazione dettagliata, richiesta dalla procura di Agrigento all’Ente gestore, per comprendere le ragioni di quanto accaduto ed assumere le conseguenti decisioni”.

Kyenge, cose inaccettabili in Stato democratico – Cose “inaccettabili in uno Stato democratico”: così il ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge. “Anch’io, come il ministro Alfano – dice Kyenge – penso che bisogna intervenire sulle procedure di assegnazione ma anche cercare le responsabilità, chi ha sbagliato deve pagare. E’ disumano far denudare una persona, la rende una ‘non persona’”. Insomma, insiste il ministro, “questo episodio non deve essere lasciato cosi’, bisogna andare fino in fondo”.

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