Dice bene Renzi quando nel suo discorso declamato dopo il risultato delle primarie pronuncia le parole: “Questa non è la fine della sinistra è la fine di un gruppo dirigente della sinistra”. Lo dico davvero, ha centrato il problema, ma solo in parte. Senza l’appoggio, checché ne dicano Renzi e il suo staff, di notabili, dirigenti e dirigentucoli del “vecchio” Pd , lui non sarebbe nel posto dove si trova ora. Andate a vedere quali e quanti dirigenti di lungo corso sono saltati sul carro del vincitore, alcuni, occorre dirlo, sin dalla prima ora e sono quelli più apprezzabili e quanti negli ultimi giorni e ore di campagna elettorale, durata una vita. D’altronde è dalla caduta del Muro di Berlino che siamo in perenne campagna elettorale.
A voler essere buoni l’affermazione di Renzi che questa non è la fine della sinistra la si potrebbe prendere per un auspicio dopo che per anni non si è fatto altro che dire “la sinistra è morta”. Manca solo che dica “Sinistra alzati e cammina” e siamo a posto. Il problema vero è cosa intendono per sinistra i renziani tutti, anche quelli inconsapevoli che lo hanno votato convinti di votare il nuovo che avanza.
Penso che la sinistra debba essere attenta ai bisogni della popolazione, se possibile anche ai sogni. Dovrebbe porre attenzione ai diritti e ad ampliare la platea di coloro che ne godono e di certo non è sinistra quella che mira a ridurre le protezioni dei lavoratori a vantaggio dei padroni. Sì, li chiamo padroni perché in altro modo sarebbe solo un gioco di parole per farli sembrare diversi da quel che sono. Ma essere padroni non ha un’accezione sempre negativa, dipende solo ed esclusivamente da chi interpreta quel ruolo. Ma dicevamo della sinistra.
È sinistra quella che si occupa della sanità di tutti e in particolare dei meno abbienti con la sanità pubblica. È sinistra quella che garantisce lo stesso equo trattamento sanitario minimo a tutti i cittadini. Che non chiuda gli ospedali e i pronto soccorso solo in base alle esigenze di revisione della spesa ma in base alla necessità. È sinistra quel movimento che riesce a garantire l’applicazione della legge sull’aborto, e se poi qualcuno si vuole fare il cimitero dei feti lo faccia ma senza ledere i diritti degli altri.
E lo è quando garantisce l’istruzione pubblica e gratuita per tutti, lasciando ai ricchi la scelta elitaria di iscrivere alle scuole private i propri figli. È sinistra quella che non penalizza la scuola pubblica a vantaggio della privata. È sinistra quella che permette a tutti i giovani di concorrere in base alle capacità e al merito nella corsa della vita.
E sinistra è anche dire a dare risposte chiare alle domande della gente sui temi citati come agli altri argomenti tralasciati. Sinistra è anche saper contrastare le spinte demagogiche, populiste ed eversive che si manifestano con sempre più frequenza e protervia. Sinistra non è lamentarsi ma agire. Promettere e non mantenere. Sinistra non è un uomo solo al comando.
Perché dilungarsi ancora? La situazione italiana è sotto gli occhi di tutti e la via d’uscita non è solo nelle mani di Renzi. Di unti dal signore non abbiamo più bisogno. Ha vinto, tralasciamo come e con quali regole. Ora faccia il suo mestiere di segretario di quello che resta uno dei partiti più importanti del Paese. Non è il mio partito ma le eventuali scelte le pago anche io, le paghiamo tutti.
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