Dizionarietto delle primarie
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Dizionarietto delle primarie

L'elezione del nuovo segretario del Partito Democratico dalla A, il partito dell'amore, passando per la R di Matteo Renzi, finendo con la V di Veltroni. [Flavio Fusi]

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10 Dicembre 2013 - 12.35


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di Flavio Fusi

A – AMORE (Partito dell’) – Ci vuole una bella dose di amore – o di incoscienza – per correre in tre milioni al capezzale di un partito in agonia e tentare la rianimazione bocca a bocca. Il paziente è vivo, e speriamo che non ricominci a prenderci a calci in bocca come ha fatto pressappoco negli ultimi venti anni. Ma l’ amore è quel mistero che descriveva tanto tempo fa il poeta (gioiosamente sovietico e poi gioiosamente antisovietico) Evgheni Evtushenko: “volevi, non negare, un amore felice/se questo non fosse stato possibile/ ti saresti accontentato anche/ di un amore infelice./ ti bastava solo che fosse l’ amore…

B – BAU – Nelle stesse ore dei gazebo, il cavaliere inesistente annuncia la nascita di mille, diecimila, centomila, club di “Forza Silvio”. E tra uno sghignazzo e un sospiro svela l’arma della fine del mondo: la costituzione dei club “Forza Dudù”. (risate del pubblico forzista, ovazioni, pacche sulle spalle…)

B – BERSANI – Mitico Pierluigi! Il primo segretario dadaista nella storia della sinistra. “Il nostro è un partito garantito al limone”, fu l’ultimo misterioso oracolo della sua irresistibile cavalcata. Dopo l’ ennesima batosta, torna con una straordinaria intervista. Parole chiave: clava, recinto, ruota, fiaccola, Bettola…

C – CUPERLO – Dice che ha sbagliato cravatta. Con questo spietato esempio di autocritica, chiude la partita. Ma benedetto ragazzo, lo redarguisce Bersani, gli avevo pur detto di andare di più in televisione!

D – DAVIDE (vedi Pippo Civati). Ci ha provato, a usare la fionda contro Golia. Non piange, non si dispera, ma nemmeno mostra i denti e nemmeno giura di non aver perso: uno così questo Partito non se lo merita.

E – ELEZIONI – Il “fantasma di banco della politica italiana”. Se solo aleggia questa parola, dalle parti del Colle si mette mano al revolver.

G – GIAGUARO – Terzetto irresistibile: con il tacchino e il passerotto dovevano vincere le elezioni.

I – IGLOO – Qualche decina di disperati sono fuggiti a votare dentro un Igloo in Valcamonica. Renzi li ha raggiunti e fulminati anche laggiù.

M – MELMA PUTRIDA – Il deputato Grillino Sergio Puglia ha cercato di organizzare un discorso politico sulle primarie del Pd. Gli è venuto “melma putrida”, e così l’ ha postato pari pari su Facebook.


N – NON PERVENUTO
– Massimo D’Alema ha perso anche in terra di Puglia. E “je rode”, come si dice a Roma. Così racconta Repubblica: “esce dal portone con un lungo cappotto blu e i guanti. Sono le sei del pomeriggio di un giorno da dimenticare. Per fortuna, c’è il sorriso di sua moglie Linda ad accoglierlo a Piazza Farnese.” Per fortuna.

O – OPS! – La gioiosa e potente macchina del partito si era mossa a sostegno del suo candidato. Risultato: Cuperlo al 18 per cento. L’ 82 per cento vota contro la nomenklatura. Nulla di nuovo sotto il sole.

R- RENZI – Reggetevi forte.

S – SPOSETTI – Il Ben Hur della sinistra. Temeva un grande afflusso di “pedofili e delinquenti” ai gazebo. Oggi dice: “stanno tentando di eliminarci da otto anni.” Una elezione dopo l’ altra, forse ce la fanno davvero…

T – TURCHI (Giovani) – Al Nazareno ci si interroga con angoscia: dove andranno ora i “giovani turchi”?

V – VELTRONI – Walter, come il grande Oudinì, riesce sempre a smaterializzarsi al momento opportuno. Ora – dicono – sta preparando un documentario su Enrico Berlinguer. Ma non temete, riapparirà…

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