Matteo Renzi è appena salito sul palco del Obihall e ha voluto dire prima di tutto “Grazie a tutti” e poi ha ringraziato uno per uno gli avversari anche Gianni Pittella. Ha vinto le primarie con il 70% delle preferenze.
Il primo ringraziamento a Gianni Cuperlo: “Se c’è una persona dentro il Pd con cui ho voglia di dialogare che ha molto da dare e insegnare è proprio Gianni Cuperlo”, ha detto il canidato eletto alla segreteria del Pd.
E poi subito contro Grillo: oggi qualche milione di italiani “vincendo lo stesso disgusto” è andato ai seggi “per il giorno della proposta e per dire cosa vogliamo fare per l’Italia”. Renzi ha sottolineato che questa è la risposta al Vaffaday, “la risposta di chi non vuole insultare e non fa liste di proscrizione”. “I cittadini hanno dato un segnale commuovente. Qualche milione di italiani si sono uniti per dire cosa vogliamo fare dell’Italia e non per insultare.
Gli italiani hanno dimostrato di essere migliori della loro classe dirigente. Hanno rischiato, hanno avuto un bel coraggio per fidarsi. Fidarsi oggi alla politica può sembrare una cosa folle, perché la classe politica ha dimostrato di non essere capace di cogliere i segnali del popolo. Ora non ci sono più scuse. Ci hanno dato l’idea che si possa ancora credere nella cosa pubblica, che la passione e il coinvolgimento possano cambiare concretamente qualcosa”.
Matteo Renzi ha poi aggiunto durante il suo discorso a Firenze: “Mi sono chiari i limiti e le mancanze, nonostante la dimostrazione che mi è arrivata dai gazebi. Ma con la fascia da capitano di questa squadra non mi tirerò mai indietro. Chi oggi ha vinto questa battaglia non è il sottoscritto, ma siete tutti voi. Avendo vinto abbiamo consapevolezza che il nostro orgoglio deve esser quello di saper vincere”.
“Tocca a una nuova generazione – ha aggiunto -, anche se coinvolgeremo le persone con più esperienza di noi. Tocca a noi e siamo qui per dire che non ci tireremo indietro. Noi apparteniamo a una generazione che pensa che l’Italia sia la bella addormentata nel bosco. Abbiamo la peggiore classe politica che l’Italia abbia mai conosciuto. Due milioni e mezzo di persone lo hanno detto. Vogliamo che l’Italia torni a correre e che diventi il luogo di una speranza concreta”.
E ancora: “Abbiamo detto parole nette. Il bipolarismo è salvo. Il Pd si impegnerà nel taglio immediato di un miliardo di euro ai costi della politica per superare il bicameralismo perfetto, senza che si umili il carattere fondamentale del fare politica.
La nostra scommessa culturale è molto difficile: si può essere riformisti senza essere noiosi. Non è la fine della sinistra, è la fine di un gruppo dirigente della sinistra. Stiamo cambiando i giocatori che hanno dato il meglio ma che ora hanno bisogno della sostituzione. Non sono ingeneroso rispetto a chi ci ha preceduto, ma credo che sia arrivato il momento in cui dobbiamo scrivere la nostra storia. Quando dovevamo cambiare abbiamo conservato”.
“Basta con le correnti e cominciamo da quella renziana che da stasera è ufficialmente sciolta”, ha detto ancora. “Non serve avere una tessera di partito per avere buona idea. Non dobbiamo più vedere respingere chi sta fuori, come la gente respinta dai seggi in un. In un paese civile non può bastare l’iscrizione al sindacato per fare carriera. Il sindacato deve cambiare con noi”. “Abbiamo avuto questi voti per scardinare un sistema. Non può bastare essere iscritto al club degli amici per amici per avere un ruolo, non sostituiremo un gruppo dirigente con un altro. Non c’è amicizia più grande di chi dice le cose in faccia”, ha concluso.
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