Scelta civica, Monti sbatte la porta
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Scelta civica, Monti sbatte la porta

L'ex presidente del Consiglio lascerà il gruppo Sc del Senato e chiederà l'iscrizione al gruppo misto. E accusa: una fronda contro di me.

Scelta civica, Monti sbatte la porta
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17 Ottobre 2013 - 20.24


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Mario Monti si è dimesso da Scelta Civica. L’ex presidente del Consiglio ha emesso una nota in cui spiega le ragioni di questa sua improvvisa decisione. All’origine delle dimissioni ci sarebbero le profonde divergenze con il ministro Mario Mauro e Pier Ferdinando Casini riguardo la legge di Stabilità.

È anche loro che si rifesce quando scrive: si vuole “il superamento di SC in un soggetto politico dai contorni indefiniti ma, a quanto è dato capire, aperto anche a forze caratterizzate da valori, visioni e prassi di governo inconciliabili con i valori, la visione e lo stile di governo per i quali Scelta Civica è nata”. Nel pomeriggio undici senatori di Sc, tra cui Casini, avevano emesso un comunicato in cui prendevano sostanzialmente le distanze dalla posizione espressa da Monti riguardo la Manovra.

“Vi è un quid specifico, di rilievo politico – osserva Monti – che permea la dichiarazione, unisce le posizioni tenute di recente dagli undici firmatari e le connette ad un altro senatore di Sc, che non è tra i firmatari in quanto fa parte del Governo, il ministro della Difesa senatore Mauro”.

In particolare, prosegue, “in questi giorni il senatore Mauro, con dichiarazioni ed iniziative, è venuto preconizzando, da un lato, una linea di appoggio incondizionato al Governo, posizione legittima – e naturale in chi fa parte di un governo – ma che non è la linea di Sc, linea definita dai suoi organi direttivi e confermata nella proposta del contratto di coalizione”.

Conclusione: “Non posso non intendere la dichiarazione degli ‘undici più uno’ senatori come una mozione di sfiducia nei miei confronti. Ne prendo atto. Rassegno le dimissioni da presidente di Scelta Civica. La presidenza verrà assicurata dal vicepresidente vicario Alberto Bombassei, fino all’attivazione delle procedure previste dallo Statuto per la nomina del nuovo presidente. Domani – conclude l’ex presidente del Consiglio – lascerò il gruppo SC del Senato e chiederò l’iscrizione al gruppo misto”.

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