Se Silvio candida l'architetto della vergogna
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Se Silvio candida l'architetto della vergogna

Tra i papabili di Berlusconi spunta il suo architetto di fiducia, Gianni Gamondi, responsabile della colata di cemento sulla Costa Smeralda. [Francesco Giorgioni]

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12 Dicembre 2012 - 12.10


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di Francesco Giorgioni

Nella lista dei candidabili pubblicata da Libero che Berlusconi starebbe esaminando per le prossime politiche, tra calciatori in disarmo e presentatori televisivi oversize spicca un nome ben noto alle cronache edilizie della Gallura. E’ quello di Gianni Gamondi, meglio conosciuto per essere l’architetto di fiducia del padrone del Pdl e, in Costa Smeralda, molto presente nel suo ambito professionale. La più scontata delle equazioni porterebbe a concludere che, con simili credenziali, Gamondi sia figura apprezzata senza riserve, a Porto Cervo. Invece no.

Il perché è quella colata di cemento ancora informe che da qualche anno ha sfregiato la collina di Liscia di Vacca, altura che sovrasta la capitale della Costa Smeralda e da cui si gode della più bella vista panoramica sul porto turistico. Il progetto, vecchio di qualche decennio, è firmato proprio da Gamondi e prevede la realizzazione di una serie di villette a schiera da installare sul cocuzzolo della collina, affinché i fortunati acquirenti possano godere di quella visuale dal salotto di casa.

Il progetto ha avuto un iter molto più che tortuoso proprio per il suo critico impatto paesaggistico, tanto che l’amministrazione comunale di Arzachena guidata dal sindaco Ragnedda rilasciò le autorizzazioni solo dopo una lunga serie di verifiche e ripensamenti. Quando poi le ruspe presero a farsi largo tra la fitta vegetazione e spuntarono le prime costruzioni, cancellando in un solo colpo il verde rigoglioso e divorando senza pietà i graniti del rilievo, ecco fioccare le proteste, in primis dagli stessi vip di Porto Cervo. Il residence si manifestava come una mostruosa barriera di cemento grezzo visibile anche a chilometri di distanza, un vero obbrobrio additato da tutti quale esempio di sviluppo insostenibile.

Benché architetto favorito del presidente del Consiglio in carica, Gamondi fu costretto a rispondere in persona all’assemblea generale del Consorzio Costa Smeralda del luglio 2011: molti dei soci lo invitarono a fornire spiegazioni plausibili anche in relazione al ruolo passivo svolto dal Comitato Architettura del Consorzio, l’organo voluto dall’Aga Khan per impedire scempi e abusi. Comitato del quale, colmo dei colmi, Gamondi era il presidente. L’architetto sostenne di non poter rispondere di quell’infortunio urbanistico perché sollevato dalla direzione dei lavori, proprio per i dubbi espressi alla proprietà sullo sviluppo dell’opera, peraltro non ancora ultimata.

Ora per lui si schiudono le porte della politica che conta, dove ormai è rimasto ben poco da distruggere.

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