Strage di Bologna, Rocca 'protegge' ancora De Angelis: "Ha detto quello che tanti pensano..."
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Strage di Bologna, Rocca 'protegge' ancora De Angelis: "Ha detto quello che tanti pensano..."

Il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca torna ancora sul caso De Angelis e parla del bisogno di inesistenti approfondimenti, dimenticando che nuove inchieste hanno portato a ulteriori conferme della pista fascista

Strage di Bologna, Rocca 'protegge' ancora De Angelis: "Ha detto quello che tanti pensano..."
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8 Settembre 2023 - 20.07


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Strage di Bologna, ancora una voota la destra reazionaria, post-missina e i loro nuoci reggi-bastone minimizzano le parole sguaiate e offensive verso il presidente della repubblica e parlano di ‘inesistenti’ approfondimenti da fare (sulla base del nulla loro vorrebbero dare la colpa ai palestinesi e non ai fascisti) dimenticando che non solo non esiste il segreto di stato sulla strage ma che le nuove inchieste hanno rafforzato la pista fasciata con l’incriminazione e la condanna (ancora non definitiva) di Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, anche loro neofascisti, quest’ultimo perfino ripreso in un fotogramma di un video amatoriale girato alla stazione di Bologna quella mattina. E allora di che parlano?

“La frase usata da Marcello De Angelis è stata istituzionalmente sgrammaticata, ma la sostanza di quello che ha detto è quello che tanti pensano e che chiedono di approfondire». Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, durante l’evento «Itaca 20.23» in corso a Formello (Roma), intervistato da Davide Vecchi, direttore della testata «Il Tempo».

«Gli insulti peggiori – ha detto Rocca – sono arrivati da Alessio D’Amato e Angelo Bonelli, che dopo la Cassazione del 1996 firmarono un documento che diceva ciò che ha espresso De Angelis. Quello che io non sopporto è la disonestà intellettuale». 

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