Matteo Messina Denaro, arrestata Laura Bonafede: è la presunta amante del boss
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Matteo Messina Denaro, arrestata Laura Bonafede: è la presunta amante del boss

Laura Bonafede è stata arrestata, La maestra avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del boss Matteo Messina Denaro durante la lunga latitanza.

Matteo Messina Denaro, arrestata Laura Bonafede: è la presunta amante del boss
Matteo Messina Denaro
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13 Aprile 2023 - 09.32


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La presunta amante di Matteo Messina Denaro, la maestra Laura Bonafede, è stata arrestata dai carabinieri del Ros con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa Nostra. La donna, figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza. Indagata anche la figlia della donna.

Laura Bonafede, immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello due giorni prima del suo arresto, avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid e non potesse uscire, avrebbe condiviso con lui un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza.

La maestra sarebbe stata, dunque, uno dei perni intorno al quale ha ruotato la clandestinità di Messina Denaro già a partire dalla metà degli anni ’90. Cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato l’identità al boss, cugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede, che ha provveduto a fargli avere le ricette mediche necessarie alle terapie da affrontare per le cure del cancro, e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie, la maestra è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro. 

È indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede. La procura aveva chiesto per la ragazza gli arresti domiciliari, ma il gip ha rigettato l’istanza per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza pur stigmatizzando i comportamenti della giovane, legata al capomafia da un forte rapporto di affetto. Il boss, Martina e la madre avrebbero condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza di Messina Denaro. 

I carabinieri hanno trovato una lettera scritta da Martina al capomafia che svela secondo il gip “un affetto quasi filiale nei confronti di Messina Denaro, affetto, peraltro, intensamente contraccambiato da quest’ultimo, che apprezzava, soprattutto, l’adesione di Martina ai valori mafiosi del nonnoLeonardo Bonafede mettendola a confronto con i differenti comportamenti della propria figlia naturale”.

Martina Gentile per il magistrato “ha certamente intrattenuto col latitante rapporti epistolari utilizzando gli stessi nomi convenzionali già contenuti nella corrispondenza tra la madre e il boss. Dunque, è stata certamente (almeno parzialmente) messa a conoscenza di tale ‘codice’ necessario per preservare la
latitanza di quest’ultimo”. Nonostante questo, per il magistrato, a carico della ragazza non risulterebbero condotte concrete di favoreggiamento. Dopo una lunga frequentazione col boss, la giovane non l’avrebbe infatti più visto se non, per caso, il 21 dicembre 2022 (come racconta lei stessa in una lettera), e sarebbe rimasta all’oscuro della grave malattia di cui il capomafia soffre.

Per il giudice inoltre è insufficiente, “anche per la sua indeterminatezza e assenza di concretezza”, la generica disponibilità manifestata dalla ragazza al latitante con la frase, scritta in una lettera: “se posso fare qualcosa per te”

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