Cospito resta al 41bis, no dei giudici ai domiciliari: "Sciopero della fame strumentale"
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Cospito resta al 41bis, no dei giudici ai domiciliari: "Sciopero della fame strumentale"

Alfredo Cospito resta al 41bis, i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno rigettato la richiesta di arresti domiliciliari per l'anarchico, in sciopero della fame da 5 mesi.

Cospito resta al 41bis, no dei giudici ai domiciliari: "Sciopero della fame strumentale"
Alfredo Cospito
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27 Marzo 2023 - 14.27


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Alfredo Cospito non andrà ai domiciliari e resterà in regime di 41bis. Lo ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza di Milano rigettando la richiesta del suo difensore di concedergli il differimento della pena con la formula della detenzione domiciliare nell’abitazione della sorella, a Pescara.

L’anarchico è in sciopero della fame da 5 mesi per protestare contro il regime di carcere duro. Il collegio presieduto dal giudice Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, ha inoltre rigettato la richiesta della procura generale milanese di collocare Cospito «in via permanente la collocazione del detenuto nell’attuale reparto di medicina protetta» dell’ospedale San Paolo di Milano.

Dagli atti risulta che la condizione clinica del detenuto è diretta conseguenza dello sciopero della fame che egli sta portando avanti fin dall’ottobre 2022» si legge nel provvedimento firmato da Giovanna Di Rosa, presidente della Sorveglianza, e dalla giudice Ornella Anedda.

«Si tratta, come dallo stesso affermato sia tramite il suo difensore, di una forma di protesta non violenta consistente nel comportamento volontario di rifiuto dell’alimentazione( con assunzione però di acqua, sale, zucchero, integratori, di recente questi ultimi rifiutati) per protestare contro il regime del 41 bis». 

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 «L’attuale condizione di salute» di Alfredo Cospito «gravemente compromessa è conseguenza dell’esercizio del suo diritto all’autodeterminazione attraverso il rifiuto, con scelta programmata, volontaria e autonoma, della nutrizione, affiancato alla dichiarazione delle sue motivazioni» come la «contrarietà al regime speciale del 41 bis». Lo scrivono i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano nell’ordinanza di rigetto del differimento pena ai domiciliari per l’anarchico in sciopero della fame da oltre 5 mesi.

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