Telemarketing, stop alla pubblicità aggressiva: ecco come aderire al Registro delle opposizioni
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Telemarketing, stop alla pubblicità aggressiva: ecco come aderire al Registro delle opposizioni

Nel nuovo Registro (disciplinato dal Dpr 26/2022 che ha attuato la legge 5/2018) si potranno iscrivere anche i numeri di cellulare, così da offrire al cittadino uno strumento in più per contrastare il telemarketing molesto.

Telemarketing, stop alla pubblicità aggressiva: ecco come aderire al Registro delle opposizioni
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27 Luglio 2022 - 19.54


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Da oggi il telemarketing dovrebbe andare in pensione, con l’entrata in vigore del registro delle opposizioni. Il condizionale è d’obbligo perchè, nonostante le severe sanzioni, gli operatori potrebbero continuare a tormentare gli utenti indifesi. 

Il servizio era stato già introdotto nel 2010 ma era riservato ai numeri fissi. Nel nuovo Registro (disciplinato dal Dpr 26/2022 che ha attuato la legge 5/2018), invece, si potranno iscrivere anche i numeri di cellulare, così da offrire al cittadino uno strumento in più per contrastare il telemarketing molesto.

Dal 27 luglio gli utenti avranno a disposizione quattro modalità di iscrizione per non ricevere più telefonate commerciali o per il compimento di ricerche di mercato (anche generate da sistemi automatici): web, numero verde, email e raccomandata.

Nel dettaglio, l’iscrizione nel registro sarà possibile compilando un apposito modulo elettronico sul sito del RPO www.registrodelleopposizioni.it, oppure telefonando al numero verde 800957766 per le utenze fisse e allo 0642986411 per i cellulari o inviando un apposito modulo digitale tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it. In alternativa, ci sarà anche la possibilità di fare tutto via raccomandata all’indirizzo del Gestore.

Le chiamate degli operatori di telemarketing saranno bloccate entro 15 giorni dalla richiesta, dal momento che tutte le aziende del settore iscritte al ROC (il Registro degli Operatori di Comunicazione), ossia tutte quelle che rispettano la legge sono tenute a consultare il Registro delle Opposizioni ed eliminare dalla lista i numeri che hanno tolto il consenso al trattamento dei dati. Le telefonate pubblicitarie, quindi, potranno essere fatte solo ai numeri non presenti nel registro.

L’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il RPO le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito del registro stesso. Pesantissime le sanzioni in caso di abusi e violazioni: gli operatori rischiano multe fino a 20 milioni di euro, per le imprese sono previste sanzioni fino al 4 % del fatturato totale annuo.

Tuttavia, l’addio rischia di non essere definitivo, “in ragione della presenza di operatori che agiscono nell’illegalità e nel sommerso o da sedi estere”, come sottolineato dal presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, Simone Baldelli. Il Registro, in sostanza, potrebbe rivelarsi un flop, in quanto le nuove disposizioni non si applicano ai call center ubicati all’estero, e a causa della presenza di operatori illegali capaci di aggirare le norme.

In base alle stime del Codacons, il comparto del telemarketing genera in Italia un giro d’affari da 4 miliardi di euro annui, con la vendita telefonica di beni e servizi che produce un volume, per l’intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro. Sono 1.400 le aziende di call center in “outsourcing” attive nel nostro Paese, per un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro. Considerati anche i call center interni alle aziende, il telemarketing registra circa 120mila occupati in Italia.

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