Il garante privacy confisca le banche dati dei call center contro il telemarketing selvaggio
Top

Il garante privacy confisca le banche dati dei call center contro il telemarketing selvaggio

Il Garante per la privacy ha avviato una nuova azione contro il telemarketing selvaggio, confiscando per la prima volta banche dati di call center

Il garante privacy confisca le banche dati dei call center contro il telemarketing selvaggio
Telemarketing
Preroll

globalist Modifica articolo

6 Giugno 2023 - 16.51


ATF

Il Garante per la privacy ha avviato una nuova azione contro il telemarketing selvaggio, confiscando per la prima volta banche dati di call center e infliggendo sanzioni alle società coinvolte. Un comunicato ufficiale del Garante per la privacy ha reso noto che questa mattina è stata condotta un’ampia operazione dai Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, in collaborazione con i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona.

L’obiettivo principale dell’operazione è notificare alcuni provvedimenti adottati dal Garante e confiscare le banche dati utilizzate da alcune società che svolgevano attività illegali nel campo del telemarketing non autorizzato.

Le società coinvolte nella vicenda sono state sanzionate (Mas s.r.l.s. per 200.000 euro, Mas s.r.l. per 500.000 euro, Sesta Impresa s.r.l. per 300.000 euro, Arnia società cooperativa per 800.000 euro), e due di esse hanno subito la confisca delle banche dati utilizzate per condurre attività illecite.

L’operazione si è svolta contemporaneamente presso le sedi delle società coinvolte, situate in Veneto e in Toscana, rappresentando la prima occasione in cui il Garante ha disposto la confisca delle banche dati dei potenziali clienti.

Le quattro società coinvolte sono state ritenute responsabili di una serie di violazioni delle normative sulla protezione dei dati personali. In particolare, le due società veronesi (Mas srl e Mas srls) acquisivano liste illegalmente prodotte per contattare decine di migliaia di individui senza il loro consenso esplicito per finalità di marketing.

Proponevano offerte commerciali di diverse compagnie energetiche e spesso cercavano di favorire il passaggio tra di loro per aumentare le proprie commissioni. I contratti così stipulati venivano poi trasferiti alle due società toscane per essere inseriti indebitamente nel database delle compagnie, senza alcun incarico formale e con una distribuzione delle responsabilità in materia di privacy che risultava fittizia e priva di adeguati sistemi di sicurezza per la protezione dei dati.

Native

Articoli correlati