I funerali di Carol Maltesi, la 25enne uccisa e fatta a pezzi a Rescaldina dal reo confesso vicino di casa Davide Fontana, si sono svolti nell’abbazia di Sesto Calende. “Abbiamo perso il nostro angelo” è il messaggio diffuso dai genitori tramite l’avvocato Manuela Scalia. “Spero che quella di oggi possa essere una giornata di riconciliazione ma soprattutto spero che la mia Carol possa trovare pace”.
“Ci sono tanti modi di odiare, si odia con l’indifferenza, si odia con il giudizio, si odia con la mancanza di perdono”. Con queste parole è iniziata l’omelia del funerale di Maltesi. La celebrazione si è svolta nella cittadina dove Carol era cresciuta. “L’indifferenza e il giudizio sono due chiodi piantati nelle mani di Cristo – ha detto il sacerdote -. Carol oggi muore come Cristo ma insieme a lui risorgerà. Sono certo che lei abbia cercato tutta la vita qualcuno che l’amasse, ora con Dio lo ha trovato”.
“È veramente difficile trovare le parole per descrivere il vuoto che hai lasciato nei nostri cuori”. Così è iniziata la commovente lettera di Elena e Federica, cugine di Carol, letta durante la celebrazione del funerale. “Eri una mamma meravigliosa, amorevole con il tuo bambino, attenta a seguirlo passo dopo passo”, ha proseguito la cugina leggendo, riferendosi all’amore che la vittima aveva per il figlio di 6 anni, nato da una relazione finita, e per il quale voleva andare a vivere a Verona, dove il padre si era trasferito per lavoro. “Una figlia estremamente forte, che si prendeva cura della sua mamma”, hanno aggiunto le cugine ricordando così che la madre di Carol è malata da tempo. “Adesso in cielo c’è un angelo in più – hanno concluso -. Veglia sempre su di noi. Il tuo ricordo vivrà per sempre”.
“Carol voleva vedere il mondo, viaggiare, sognava di diventare una hostess proprio per questo”. È il ricordo di Maltesi dei suoi amici. “Ci siamo riviste un po’ di tempo fa, dopo molto tempo, ma nonostante ciò mi ha raccontato tutto di sé – ha detto una sua compagna di scuola -, è stato davvero difficile, non potevamo credere a ciò che le è successo”.