Morte Carol Maltesi, il gip: "Fontana non ha scrupolo morale, ha dimostrato ferocia e pericolosità"
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Morte Carol Maltesi, il gip: "Fontana non ha scrupolo morale, ha dimostrato ferocia e pericolosità"

Il gip di Brescia, Angela Corvi, ha convalidato il fermo di Daniele Fontana, il bancario autore del terribile omicidio dell'attrice Carol Maltesi: "Esiste il pericolo di recidiva, e quello di fuga"

Morte Carol Maltesi, il gip: "Fontana non ha scrupolo morale, ha dimostrato ferocia e pericolosità"
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1 Aprile 2022 - 12.39


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Secondo il gip di Brescia, Angela Corvi, dalle indagini è emersa “l’assenza di qualsiasi scrupolo morale” da parte dell’uomo. Il riferimento è a Daniele Fontana, il 43enne reo confesso per l’omicidio di Carol Maltesi. “La totale mancanza di ogni senso di umana compassione traspare limpidamente dalla complessiva condotta volta a distruggere il cadavere della Maltesi” precisa il gip nell’ordinanza di convalida del fermo.

In particolare “negli stessi giorni in cui” Fontana “si trovava a Vararo” in provincia di Varese, dove aveva affittato una casa su Airbnb e aveva cercato di bruciare il corpo della 26enne sul barbecue, prima di riporlo in un congelatore, “trovava il tempo di ‘recensire’ l’abitazione in cui era ospitato, definendolo ‘luogo magico immerso nella natura per trascorrere del tempo in totale relax… pieno di dettagli di ottimo gusto per vivere un soggiorno di qualità”.

Per il gip “davvero macroscopico appare il pericolo di recidiva specifica” del bancario, anche tenendo conto della “inusitata gravità oggettiva e soggettiva dei fatti addebitati al Fontana, nonché alle sue modalità realizzative” che denotano una “indomita ferocia ed estrema pericolosità” da parte di Fontana.

Inoltre, per il gip c’è “l’elevata probabilità che il Fontana commetta in futuro gravi delitti contro la persona, mentre non vi sono elementi per confidare realisticamente nella sua capacità di autocontrollo e o di autocustodia”. Il gip Corvi ritiene che per Fontana ci sia anche il pericolo di fuga e che l’uomo “possa darsi alla macchia, di fronte all’accusa di un reato punibile con l’ergastolo”.

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