Ucraina, l'allarme di Coldiretti: "Il 30% delle imprese a rischio, serve un piano comune della Ue"
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Ucraina, l'allarme di Coldiretti: "Il 30% delle imprese a rischio, serve un piano comune della Ue"

Con la crisi ucraina che sta dilagando, le ripercussioni sulla produzione interna rischia di essere catastrofica. La Coldiretti ha lanciato l'allarme. "Situazione drammatica a causa di Covid e guerra".

Ucraina, l'allarme di Coldiretti: "Il 30% delle imprese a rischio, serve un piano comune della Ue"
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6 Aprile 2022 - 12.07


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L’Italia insieme ad altri dodici Paesi lancia un SOS per l’agricoltura all’Unione Europea chiedendo un sostegno temporaneo eccezionale da attivare nell’ambito dello sviluppo rurale (FEASR) in risposta alla crisi senza precedenti e al suo impatto sui sistemi di produzione agricola e sulla sicurezza alimentare. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il documento condiviso da Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna, sarà portato in discussione al Consiglio «Agricoltura e pesca» giovedì.

Nel documento comune, i 13 Stati membri – sottolinea la Coldiretti – mettono in evidenza la situazione senza precedenti che si protrae da due anni a causa del Covid e dell’invasione russa dell’Ucraina che ha destabilizzato i mercati a danno degli agricoltori europei e delle filiere di approvvigionamento creando problemi di liquidità in tutti i settori, dall’agricoltura all’industria alimentare. «La misura – scrive l’associazione dei Coltivatori diretti in una nota – dovrebbe consentire agli Stati membri di utilizzare i fondi disponibili nell’ambito dei loro programmi di sviluppo rurale esistenti per il periodo 2021-2022 al fine di sostenere gli agricoltori e le Pmi particolarmente colpiti dalla crisi secondo la logica e il meccanismo della misura straordinaria per lo sviluppo rurale COVID-19 adottata nel giugno 2020. Inoltre gli Stati membri invitano la Commissione europea a vagliare ulteriori possibilità di ulteriori flessibilità nell’ambito dell’attuale quadro del FEASR».

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