Recuperata la cabina numero 3 della funivia del Mottarone: prova fondamentale per le indagini
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Recuperata la cabina numero 3 della funivia del Mottarone: prova fondamentale per le indagini

Essenziale preservare il più possibile i reperti per garantire l'efficacia delle analisi dei periti che faranno luce sulle cause della rottura della fune

Elicottero per il recupero della cabina n.3, Mottarone
Elicottero per il recupero della cabina n.3, Mottarone
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8 Novembre 2021 - 11.01


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Le indagini sulla tragedia del Mottarone passano inevitabilmente per tutti i reperti ancora sul luogo.
Dopo una serie di giri di ricognizione, il grande elicottero Erickson dei vigili del fuoco è ritornato sulla verticale del relitto, calando un lungo verricello che è stato agganciato alla cabina, che è poi stata sollevata e portata via. Il tutto è durato pochi secondi.
Il relitto sta per essere depositato nel campo sportivo di Gignese, da dove a bordo di un autocarro sara’ portato a Fondotoce in un magazzino della Protezione Civile.
Intorno al luogo dove la cabina si è fermata da settimane gli uomini del comando provinciale dei vigili del fuoco hanno lavorato per preparare il delicatissimo trasporto, che avviene nell’ambito delle perizie tecniche disposte dal gip di Verbania Elena Ceriotti nel contesto dell’incidente probatorio: è infatti essenziale preservare il più possibile i reperti per garantire l’efficacia delle analisi dei periti, che devono rispondere al quesito essenziale posto dal gip, quello che verte intorno alle cause della rottura della fune traente della funivia.
Dopo aver sezionato ed imballato con grandi teli bianchi di uno speciale materiale plastico le parti della cabina di maggiori dimensioni, sabato i vigili del fuoco hanno portato via i pezzi più piccoli e trasportabili con i mezzi 4×4 che possono raggiungere la zona. Sempre sabato sono stati tolti dall’area del cantiere tutti i materiali che potrebbero risultare di intralcio nelle operazioni programmate per questa mattina. Il carico complessivo che sarà rimosso pesa circa una tonnellata e mezza, compresa l’imbragatura da 200 chili realizzata nelle settimane scorse dai vigili del fuoco.
La parte più pesante è quella superiore che comprende il carrello e la “testa fusa”, che si è conficcata in un albero di abete, una parte del tronco del quale è stato segato e ‘imballato’ insieme al relitto. Al Mottarone oggi fa piuttosto freddo: il termometro oscilla tra i 5 e i 7 gradi, ma il cielo è sereno e soffia solo una lieve bava di vento da sud est. A collaborare con i vigili del Fuoco sono presenti gli uomini del Comando provinciale dei Carabinieri diretti dal tenente colonnello Alberto Cicognani. 
Il gigante del cielo
L’elicottero Erickson S64, che questa mattina preleverà la cabina numero 3 della funivia dal pendio del Mottarone dove si è fermata dal 23 maggio, è un vero e proprio “gigante del cielo”, uno dei modelli di questo tipo più grandi in circolazione. Nato dallo sviluppo di precedenti modelli operativi già dagli anni ’50, è dotato di sei pale nel rotore principale, che ha un diametro di 22 metri, e di 4 pale nel rotore di coda. L’elicottero ha una fusoliera ridotta al minimo dalla quale si diramano i due bracci che costituiscono l’ancoraggio delle due gambe del carrello posteriore.
Queste ultime sono dotate di sospensioni idrauliche per permettere il sollevamento e l’abbassamento durante le operazioni di carico e scarico. Questa “gru volante” è in grado di trasportare carichi con peso fino a 10 tonnellate. Il corpo nazionale dei vigili del fuoco ne ha in dotazione 6 unità, che vengono utilizzate sia per trasporti eccezionali come in questo caso, sia per interventi antincendio: il serbatoio dell’Erickson S64 puo’ contenere fino a 10.000 litri di acqua, che possono essere scaricati in appena 45 secondi. 

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