Errori nelle domande del test di Medicina, la ministra Messa: "Mi scuso, annulleremo i quesiti"
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Errori nelle domande del test di Medicina, la ministra Messa: "Mi scuso, annulleremo i quesiti"

Dei 76mila partecipanti solo in 15mila potranno accedere alla facoltà. Ma il rischio di ricorsi è dietro l'angolo

Maria Cristina Messa, ministra dell'Università
Maria Cristina Messa, ministra dell'Università
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9 Settembre 2021 - 11.22


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Ancora una volta ci sono stati errori, addirittura 4 su 60 quesiti, nel test d’ingresso alla facoltà di Medicina di quest’anno.
Erano sbagliate quattro domande di chimica, biologia, logica e matematica. Il ministro per l’Università Maria Cristina Messa, che di professione fa il medico, si è scusata e ha annunciato l’annullamento di quei quesiti: “Dobbiamo fare le graduatorie tenendo conto di quello che abbiamo”. Ma lo spettro dei ricorsi è dietro l’angolo.
L’annuncio dell’annullamento delle domande sbagliate al test di ammissione di Medicina è arrivato dal ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, dopo che sulla vicenda era stata presenta anche una interrogazione parlamentare: “Devo riuscire a fare le graduatorie tenendo conto degli errori quindi verosimilmente annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica”, ha detto Messa annunciando che è sua intenzione fissare un incontro con  “le commissioni che preparano i test per riuscire a dare qualche cosa di un pochino meno debole per il prossimo anno”.
 Sotto la lente ministeriale sono finite almeno quattro domande che sarebbero errate: si tratta di quesiti di chimica, biologia, logica e matematica. Domande, a detta dei candidati, poste in maniera ambigua o non congruente.
I 76mila diplomati che venerdì si sono presentanti alle selezioni puntano ad ottenere l’ingresso oltre alle facoltà di Medicina anche a quella di Odontoiatria e protesi dentaria. In totale i posti disponibili sono 15mila e 200.
Lo spettro dei ricorsi
Sul regolare svolgimento delle selezioni del 3 settembre scorso è intervenuto anche il Codacons annunciando un ricorso collettivo al Tribunale amministrativo del Lazio. “Anche quest’anno i test sono stati caratterizzati da irregolarità e violazioni delle disposizioni, aprendo la strada ai ricorsi da parte dei candidati che hanno preso parte alle prove – afferma l’associazione -.
Come già successo in passato, giungono segnalazioni circa l’uso di smartphone durante la prova d’esame, tempi di consegna non rispettati, anonimato dei candidati violato e carenze sul fronte della segretezza delle domande dei test”.

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