Esaltati, violenti, intolleranti: chi sono e cosa cercano i 'no-green pass'
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Esaltati, violenti, intolleranti: chi sono e cosa cercano i 'no-green pass'

Negazionisti all'informazione tradizionale preferiscono il web, dove scovano qualunque documento sostenga le loro tesi, non importa quale sia la fonte

Manifestazione no green pass
Manifestazione no green pass
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8 Agosto 2021 - 19.36


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Esaltati. Violenti. Intolleranti.

Parlano di “dittatura sanitaria” e sfilano al grido di “Norimberga Norimberga”, alcuni indossando una stella di David con la scritta “non sono vaccinato”. Sono pensionati, artigiani, lavoratori dipendenti, non tutti No-Vax, ma anche commercianti preoccupati dalle ricadute economiche. E’ un popolo eterogeneo quello tornato a sfilare a Roma come a Milano, a Torino come a Firenze e Napoli, per dire no al green pass. Nel mirino un governo che, a loro dire, “frega le persone” e i giornali, contro cui ieri hanno sfogato la loro rabbia a suon di insulti.

All’informazione tradizionale preferiscono il web, dove scovano qualunque documento sostenga le loro tesi, non importa quale sia la fonte, “perché noi che abbiamo deciso di prendere una direzione diversa dobbiamo imparare, leggere e ricercare”, sostiene Simone, uno di quelli in prima linea. E’ suo un video pubblicato oggi su Telegram: la app di messaggistica istantanea utilizzata finora solo per autoconvocarsi in piazza e’ diventata il mezzo per dotarsi di “strumenti utili e pratici per affrontare questo momento particolarmente difficile”. Il nome del canale e’ ‘Liberi in piazza’, ma ce ne sono tanti altri, tra cui ‘Io apro’, che riunisce i locali della Romagna, una dozzina, contrari al green pass.

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Rispetto ai cortei e alle manifestazioni improvvisate, come quella che l’altra sera a Torino si è conclusa perché il palco allestito in piazza Castello è rimasto senza luce, il tutorial con i consigli per “difendersi dagli altri” sembra un salto di qualità nella strategia di un movimento dai modi fin qui spontanei. “Impareremo a conoscerci”, dice nel video Simone, che parla in camicia bianca davanti a uno sfondo blu privo di loghi e simboli. Nove minuti durante i quali il termine vaccino viene sempre accompagnato dalla definizione di “terapia genica sperimentale” e chi lo ha fatto viene psicanalizzato senza essersi neppure sdraiato sul lettino.

Con oltre 34 milioni di italiani che hanno già completato il ciclo vaccinale, le piazze no Green Pass sono una minoranza che – sottolineano investigatori ed esperti che monitorano il movimento – non va comunque trascurata. Né vanno sottovalutati i rischi di infiltrazione, le ingiurie, la rabbia e le minacce.

Gli insulti e gli slogan sono rivolti soprattutto verso il governo, la struttura del commissario per l’emergenza e, sempre di più, gli organi di informazione: “giornalisti terroristi” urlavano ieri i manifestanti sfilati davanti alle redazioni di alcuni giornali. Come a Torino, dove il corteo è arrivato sotto le finestre della Stampa e della Repubblica, o a Firenze, sotto la sede del quotidiano La Nazione.

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