Altre morti, altre vite spezzate. Spesso nell’indifferenza.
“E’ stata la cronaca di una morte annunciata. Dobbiamo cambiare lo sguardo sul Mediterraneo.
Queste donne, non conosciamo i nomi, sono entrate nella beatitudine. Beati coloro che sono in cammino verso la giustizia, un cammino che non ha etichetta se non il fatto che siamo tutti fratelli e sorelle”.
Lo ha detto l’arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano davanti alle bare delle sette giovani donne, vittime del naufragio di ieri davanti a Lampedusa.
“Non conosciamo le loro storie, chi le attende, chi le ha perse. Questo deve inquietare le nostre coscienze” ha aggiunto. Le salme sono state onorate anche dal suono prolungato del traghetto Sansovino con cui sono state portate a Porto Empedocle.