Il responsabile del Mottarone è pentito: pronto a confessare tutto
Top

Il responsabile del Mottarone è pentito: pronto a confessare tutto

Gabriele Tadini andrà davanti al gip di Verbania per aver disattivato il sistema frenante con la scelta dei forchettoni per evitare il blocco della cabina

Strage della funivia di Mottarone
Strage della funivia di Mottarone
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Maggio 2021 - 16.40


ATF

Gabriele Tadini, il 64enne manovratore della funivia Stresa-Mottarone è pronto ad ammettere domani davanti al gip di Verbania di aver disattivato il sistema frenante con la scelta dei forchettoni per evitare il blocco della cabina.
“Ho corso il rischio ma l’ultima cosa al mondo che pensavo è che si potesse rompere il cavo traente”, avrebbe detto in carcere in un colloquio oggi col suo legale Marcello Perillo.
“È pentito”, ha aggiunto il difensore preannunciando che chiederà i domiciliari. 
l legale, dopo il colloquio di oggi in carcere per preparare l’interrogatorio di domani, ha spiegato che Tadini gli ha detto che aveva fatto anche “delle prove” nel periodo Covid, aveva “messo questi “forchettoni” un paio di volte, poi li ha tolti, molto spesso con la cabina vuota. Faceva delle prove perché c’erano questi rumori quando faceva queste prove che non lo convincevano”.
E ancora: “Ci sono stati due interventi di una ditta specializzata che non ha risolto questo problema”.
Ovvero quello delle anomalie al sistema frenante che bloccavano la funivia, un problema che c’era da “40 giorni”.
“Era un problema aperto non ancora risolto – ha detto il legale – Una ditta era intervenuta e si era ripresentato il problema, era intervenuta ancora e si e’ riproposto il problema.
Ha corso un rischio, ma mi ha detto che l’ultima cosa al mondo che aveva pensato era che si potesse rompere il cavo traente”.
Ovviamente Tadini ha detto che “non era sereno quando metteva questi forchettoni”, ma non riesce a spiegarsi il problema della fune, potrebbero esserci “varie ipotesi”, come anche “un fulmine”, un problema comunque slegato per Tadini dal malfunzionamento ai freni.
E se Tadini è pronto a ripetere ciò che ha detto ai pm primo del fermo, il suo legale ha chiarito che “noi non faremo chiamate in correita’”, ossia la difesa contesterà le esigenze cautelari e chiederà domiciliari ma non parlerà di altre posizioni.
Anche l’avvocato Pasquale Pantano è andato a trovare Luigi Nerini in carcere e, uscendo, non ha voluto parlare se non precisare che il gestore della funivia non ha mai reso un verbale ai pm. 

Native

Articoli correlati