Aveva l'intestino al posto del polmone: una bimba di 17mesi è stata salvata a Torino
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Aveva l'intestino al posto del polmone: una bimba di 17mesi è stata salvata a Torino

A causa di una malattia epatica, la piccola è stata sottoposta anche a un trapianto di fegato. L'organo proveniva però da un donatore reduce da Covid-19

Immagine di repertorio
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5 Aprile 2021 - 13.07


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Una storia incredibile, 17 mesi nata con l’intestino al posto di un polmone è stata salvata dai medici della Città della Salute di Torino. La piccola è stata dapprima sottoposta a un intervento di correzione diaframmatica e poi, quando nel corso della degenza si è sviluppata una malattia epatica, a un trapianto di fegato. L’organo proveniva però da un donatore reduce da Covid-19 e anche la piccina, nei mesi scorsi, ha superato l’infezione.

Un “buco” nel diaframma – La bambina ha superato l’infezione da coronavirus nei mesi in cui gli operatori attendevano l’organo adatto per il trapianto. La bimba è venuta alla luce, nel novembre del 2019, con una grave forma di ernia diaframmatica congenita, individuata già nel corso della ventesima settimana di gestazione. “Si tratta di una rara malformazione in cui, a causa di un vero e proprio ‘buco’ nel diaframma, l’intestino puo’ spostarsi nel torace e compromettere il normale sviluppo dei polmoni”, spiegano alla Città della Salute di Torino.

Dopo il parto la bimba è stata portata in Rianimazione pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita e, dopo due giorni di trattamento intensivo, sottoposta a un delicato intervento di correzione dell’ernia diaframmatica.

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La malattia epatica e il trapianto – Nel prosieguo però si sono verificate altre problematiche (non legate alla malformazione) e la situazione respiratoria si è complicata. La piccola ha infatti sviluppato una malattia epatica colestatica che ha determinato l’abnorme ingrossamento del fegato, con effetto compressivo sul torace, e una progressiva insufficienza epatica. Si è quindi reso necessario un trapianto, ma l’attesa dell’organo adatto si è protratta per mesi. Le successive cure intensive post-trapianto hanno permesso all’organismo della bimba di recuperare progressivamente.

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