Gino Strada: “La sanità non può essere gestita dalle Regioni in questo momento. Lo Stato faccia qualcosa”
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Gino Strada: “La sanità non può essere gestita dalle Regioni in questo momento. Lo Stato faccia qualcosa”

Il fondatore di Emergency: “Inaccettabile che gli anziani ottantenni in Calabria aspettino ancora il vaccino, mentre in altre Regioni sono quasi tutti già protetti. La sanità territoriale è saltata”

Gino Strada
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22 Marzo 2021 - 11.07


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Gino Strada, fondatore di Emergency, ha da poco terminato la gestione di un reparto Covid a Crotone ed afferma con certezza che “la sanità non può essere gestita dalle Regioni, soprattutto in questo momento”.
Poi continua: “Per fortuna non abbiamo dovuto affrontare numeri impressionanti nella seconda ondata la struttura non è mai stata piena. Restiamo a disposizione per altro, se ce lo chiedono”.

In un’intervista a ‘La Stampa’, Gino Strada definisce “inaccettabile che gli anziani ottantenni in Calabria aspettino ancora il vaccino, mentre in altre Regioni sono quasi tutti già protetti.
Ma lì il problema è più ampio: la sanità territoriale è saltata, hanno chiuso 18 ospedali, le persone non sanno dove andare a farsi curare e vengono spinte verso le strutture private”. Ma non è solo un problema della Calabria, viste le inefficienze della Lombardia: “Siamo di fronte a un caso mondiale di inefficienza, un situazione incredibile: responsabili di un settore che si lamentano perché il loro settore non funziona, come se il ministro dei Trasporti denunciasse che i treni sono in ritardo.
Non sono neanche riusciti a organizzare le prenotazioni per le vaccinazioni, quello che è successo a Cremona è assurdo”.

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Di questo passo “si aumentano solo le diseguaglianze”. Per questo Strada si dice “convinto che la sanità, specie durante una grave pandemia, non possa essere gestita a livello regionale, deve tornare sotto il controllo statale.
Serve un passo avanti, che in realtà è un passo indietro. Altrimenti succede che si vaccinano gli avvocati e i professori universitari prima degli over 80 e dei malati cronici: un non senso assoluto”.

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