La Bonetti “boccia” lo Ius soli: “Servono proposte che unifichino e non creino polemiche”
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La Bonetti “boccia” lo Ius soli: “Servono proposte che unifichino e non creino polemiche”

La ministra per Pari Opportunità e Famiglia si è espressa a sfavore della proposta avanzata dal nuovo Segretario del Pd

Elena Bonetti, ministra per Pari Opportunità e Famiglia
Elena Bonetti, ministra per Pari Opportunità e Famiglia
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17 Marzo 2021 - 15.53


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Parole che sono sembrate una presa di distanza da una proposta che tutte le forze democratiche e progressiste sostengono da tempo ma che sono osteggiate dalla destra e – fino a un po’ di tempo fa – anche da M5s.
E il motivo è abbastanza discutibile: siccome c’è un governo d’emergenza e siccome ora le priorità sono altre non è il caso di dividersi.
Un po’ dando ragione alla destra che ha chiesto di accantonare la legge San contro l’omofobia. 
“In questo momento aprire polemiche giusto per posizionarsi politicamente non serve. Le battaglie si fanno costruendo alleanze su proposte che unificano e raggiungono il vero obiettivo, più opportunità per le giovani generazioni”. 
Lo ha detto Elena Bonetti a Rainews24 parlando dello Ius soli.
“Lo smartworking non è semplicemente Welfare” – “Io ritengo che la scuola sia il luogo della formazione della cittadinanza, Matteo Renzi aveva costruito la proposta dello Ius culturae. Per questo mi permetto di dire che questo tipo diritti vanno costruiti e non semplicemente annunciati – ha spiegato la ministra della Famiglia, di Italia viva.
Oggi per questo diritto occorre costruire un percorso integrativo e e fattivo e poi creare una convergenza”.
Elena Bonetti, ministra per Pari Opportunità e Famiglia ha oggi parlato dello smartworking definendolo uno strumento importantissimo e un’opportunità di mantenimento delle attività lavorative anche in tempo di Covid-19.
Ai microfoni di Tgcom24 ha dichiarato: ”Abbiamo gestito un’emergenza che avrebbe colpito la vita di troppe famiglie affermando il diritto di un genitore di rimanere a casa per accudire il proprio figlio, era un provvedimento d’urgenza perché si era creato un vuoto normativo e abbiamo diversificato le misure con la consapevolezza che la cura dei figli non è compito solo delle donne”.

Ha poi continuato:”Lo smartworking non è uno strumento di conciliazione, non è welfare, è un’organizzazione diversa del lavoro ma è lavoro”.

“Allargheremo voucher babysitter” – “Abbiamo introdotto il voucher babysitter per ora solo per alcune categorie, stanziando 290 milioni.
Sto lavorando, per i prossimi provvedimenti, per allargare questa misura ai genitori che sono in smartworking ma hanno i bambini piccoli e che quindi necessitano di un ulteriore aiuto”.

“Su smartworking serve cambio culturale” – “Sullo smartworking serve un cambio culturale per incentivare il mondo del lavoro e l’aziende a proporre forme di lavoro maggiormente compatibili con la vita delle persone, così da ottimizzare qualità della vita e produttività. L’ufficio traslato a casa è difficoltoso da gestire”.

“Vaccini, primo e reale cambio di passo del governo” – “Una campagna vaccinale pienamente efficace è il primo strumento anche per la ripartenza economica. Il nuovo governo ha aperto un modo di lavoro che risponde ai bisogni reali dell’Italia.
Abbiamo detto più volte che serviva accelerare; in un mese il commissario Figliuolo ha presentato una metodologia di capillarità, distribuzione e monitoraggio che programma e struttura il programma per la salvezza dell’Italia.
Ecco, credo che questo sia il segno di un primo e reale cambio di passo di questo governo”.

 

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