Portati nella foresta e uccisi: ricostruito l'omicidio di Attanasio e Iacovacci
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Portati nella foresta e uccisi: ricostruito l'omicidio di Attanasio e Iacovacci

Il nostro ambasciatore in Congo e il carabiniere che l'accompagnava sono finiti in una imboscata nell'area di Goma. Le autorità accusano un gruppo armato Hutu per la liberazione del Ruanda

Luca Attanasio
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22 Febbraio 2021 - 11.16


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Una grande tragedia: a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, si è verificato un attacco ai danni della vettura dove si trovava l’ambasciatore italiano Luca Attanasio: il diplomatico è deceduto poco dopo in ospedale. Morti anche un carabiniere della scorta e l’autista. La vettura faceva parte di un convoglio della della missione Onu per la stabilizzazione del Paese africano.

Secondo il governo locale sarebbe stata un’imboscata dei ribelli hutu del Fronte di liberazione del Ruanda e nell’attacco tre persone sono state sequestrate.
Portati nella foresta e uccisi –  Dopo aver ucciso l’autista il commando che ha attaccato il convoglio ha portato nella foresta l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, e lì sono stati uccisi. E’ quanto trapela dalla ricostruzione fatta dalla polizia locale che ora è al vaglio degli inquirenti italiani. Il commando di sei persone avrebbe prima attaccato il convoglio e ucciso l’autista. Gli assalitori avrebbero quindi condotto gli altri nella foresta e, proprio mentre stavano arrivando delle forze locali in soccorso, avrebbero sparato al carabiniere, circostanza nella quale anche l’ambasciatore è morto. Altre tre persone, invece sono state rapite mentre una quarta è stata ritrovata. L’attacco è avvenuto intorno alle 10 (le 9 italiane) presso la cittadina di Kanyamahoro. Sono molti i gruppi armati che operano nella zona dei monti Virunga, fra Congo, Ruanda e Uganda, e spesso prendono di mira i ranger del parco, famoso per i gorilla di montagna.
Vittorio Iacovacci il carabiniere ucciso – Il carabiniere ucciso si chiamava Vittorio Iacovacci, aveva 30 anni ed era in servizio presso l’ambasciata italiana dal settembre del 2020. Iacovacci era originario di Sonnino, in provincia di Latina ed era un effettivo del 13.mo Reggimento Carabinieri ‘Friuli Venezia Giulia’ con sede a Gorizia. Aveva prestato servizio anche alla Folgore. Iacovacci a breve avrebbe concluso la sua missione nel Paese Africano e sarebbe rientrato in Italia.
“Fare l’ambasciatore è pericolo ma va dato l’esempio” – “Quella dell’ambasciatore è una missione, a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio.”. Erano queste le parole che l’ambasciatore Luca Attanasio rilasciò a Camerota (Salerno) il 12 ottobre scorso, in occasione del ricevimento del premio internazionale “Nassiriya per la pace”, consegnato dalla locale associazione culturale “Elaia”. “In Congo – proseguiva Attanasio – parole come pace, salute, istruzione, sono un privilegio per pochissimi, e oggi la Repubblica Democratica del Congo è assetata di pace, dopo tre guerre durate un ventennio”. 
La dinamica dell’attacco – L’attentato è avvenuto nel percorso tra Goma e Bukavu da parte, secondo le prime informazioni, di un commando terroristico che ha utilizzato con armi leggere. Sulla dinamica e il movente sono ancora in corso accertamenti. L’imboscata è avvenuta in una località detta “Tre antenne” dove “due turisti britannici sono stati rapiti da sconosciuti armati l’11 maggio 2018”: lo ha detto “il presidente della società civile del territorio di Nyiragongo”, Mambo Kawaya, in dichiarazioni al sito congolese Actualite.cd.intorno alle 10 (le 9 italiane).

Unico diplomatico italiano a Kinshasa, Attanasio, era nato a Saronno (Varese) nel 1967 ed era nella Repubblica democratica del Congo dal 5 settembre del 2017, quando era stato nominato capo missione. Il 31 ottobre del 2019 era stato confermato in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario.

Laureato con Lode all’Università Commerciale Luigi Bocconi mel 2001, dopo un breve percorso professionale nella consulenza aziendale e un Master in Politica Internazionale aveva intrapreso la carriera diplomatica nel 2003.

Alla Farnesina era stato assegnato alla direzione per gli Affari economici, ufficio sostegno alle imprese, poi alla segreteria della Direzione generale per l’Africa. Successivamente era stato Vice capo segreteria del Sottosegretario con delega per l’Africa e la Cooperazione Internazionale.

All’estero era stato capo dell’ufficio economico e commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Berna (2006-2010) e Console Generale reggente a Casablanca, Marocco (2010-2013).

Nel 2013 era rientrato alla Farnesina dove aveva ricevuto l’incarico di capo segreteria della direzione generale per la Mondializzazione e gli Affari Globali.

Ritornato in Africa, era stato primo consigliere nell’Ambasciata di Abuja, in Nigeria nel 2015.

 Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha appreso la notizia mentre era al Cae a Bruxelles e dopo aver informato i colleghi Ue dell’accaduto è partito subito per far rientro a Roma, in anticipo rispetto al previsto.


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