Morte Luca Attanasio, la diplomazia scombinata di Ceccardi: "Sospendere i rapporti con le autorità congolesi"
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Morte Luca Attanasio, la diplomazia scombinata di Ceccardi: "Sospendere i rapporti con le autorità congolesi"

La proposta dell'europarlamentare leghista: "La gravità dei fatti impone all'Europa non più di porre semplice attenzione, ma una partecipazione attiva nella regione"

Susanna Ceccardi
Susanna Ceccardi
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11 Marzo 2021 - 16.12


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Nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo, la leghista Susanna Ceccardi, componente della commissione Affari esteri, ha dato prova della solita mancanza di diplomazia che contraddistingue la Lega, con un campionario di proclami roboanti e totalmente inapplicabili sul piano pratico: “Fino a quando non sarà fatta piena luce” sull’attacco in cui sono stati uccisi nei pressi di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo, “dovremmo considerare la sospensione della collaborazione con le autorità congolesi e dei programmi Ue cofinanziati da Commissione e Parlamento”. 
“A distanza di quasi un mese dal vile attacco in cui hanno perso la vita l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, barbaramente uccisi insieme al loro autista in Congo – continua – le indagini non hanno ancora portato a individuare gli assassini. La gravità dei fatti impone all’Europa non più di porre semplice attenzione, ma una partecipazione attiva nella regione: nelle indagini condotte dall’Onu, l’Ue si aggiunga all’Italia nella richiesta di chiarimenti”.
“La missione di Pace Monusco impiega 14mila militari, opera da oltre vent’anni e costa quasi un miliardo di euro l’anno: come è possibile che a fronte di così tante risorse impiegate i nostri uomini non siano stati protetti? E doveroso impegnarsi di più per difendere le nostre rappresentanze diplomatiche: è nostro compito, per rendere giustizia alle vittime e accertare le responsabilità. Lo dobbiamo alle famiglie e per rendere il giusto onore a chi ha perso la vita per servire il suo Paese lontano da casa. E lo dobbiamo ai commilitoni dell’Arma dei Carabinieri, sempre in prima linea per la pace e la sicurezza di tutti noi”, conclude.  

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