Zaia esulta: "Rt è sceso a 0,92, restiamo zona gialla"
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Zaia esulta: "Rt è sceso a 0,92, restiamo zona gialla"

Il presidente del Veneto ha spiegato che "nelle ultime 24 ore da tamponi molecolari e test rapidi abbiamo fatto più di 50mila tamponi e i positivi delle ultime 24 ore sono 2.883 pari al 6,88% dei tamponi fatti"

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11 Dicembre 2020 - 13.11


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“In Veneto l’Rt è sceso allo 0,92. Ci diranno questa sera in che area saremo, ma con un Rt che scende rimarremo in quella gialla. Non ci sono alternative”. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa.
Dunque, “con l’Rt sotto l’uno probabilmente resteremo in zona gialla, ma ciò non vuol dire ‘liberi tutti’: ricordo che anche questa fascia di rischio prevede restrizioni. Il mio appello ai cittadini è che rispettino le regole” ha sottolineato il governatore.

Zaia ha spiegato che “la pressione ospedaliera si fa sentire e quindi siamo giustamente preoccupati”. E, alla domanda se la zona arancione servirebbe, il presidente del Veneto ha risposto che “il Fvg ha fatto 15 giorni in arancione e oggi è nelle condizioni in cui siamo noi, tutto può servire, anche un lockdown, ma non ce lo possiamo permettere, mi sembra che anche il governo la pensi così. I cittadini ora hanno un ruolo fondamentale per fermare la trasmissione dei virus”, ha ammonito.

“Non è possibile vedere tutti i giorni il Veneto sui giornali per l’alto numero dei positivi. E solo perché noi facciamo moltissimi tamponi, e quindi troviamo più positivi di altri – ha tenuto a sottolineare il governatore – Non paragoniamo la Ferrari con la 500”.

Il presidente del Veneto ha spiegato che “nelle ultime 24 ore da tamponi molecolari e test rapidi abbiamo fatto più di 50mila tamponi e i positivi delle ultime 24 ore sono 2.883 pari al 6,88% dei tamponi fatti”. Ed è per questo che “oggi la dottoressa Francesca Russo, capo del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, ha inviato una lettera al ministero per spiegare cosa stia facendo il Veneto proprio nella ricerca dei positivi. Vorremmo avere in mano un quadro generale standardizzato di tutte le regioni italiane, perché i numeri assoluti non significano nulla”.

“Non possiamo essere penalizzati perché siamo virtuosi – ha scandito – e perché facciamo un test anche a tutti i contatti, cosa che altrove non viene fatta: alcune regioni fanno un numero di test in una settimana uguale a quello che noi facciamo in un giorno”.

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