Marsilio fa il sovranista d'Abruzzo: "Risibili le minacce di Boccia e Speranza"
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Marsilio fa il sovranista d'Abruzzo: "Risibili le minacce di Boccia e Speranza"

Il Presidente della Regione Abruzzo: "Ad attendere la burocrazia ministeriale saremmo zona arancione a partire da domenica, ma la cura così ammazza il paziente".

Marco Marsilio
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7 Dicembre 2020 - 15.52


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Il Presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio ha firmato l’ordinanza per far ritornare la sua Regione in zona arancione – da rossa – e ha dichiarato di aver ricevuto “la lettera di diffida firmata dai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia” e sebbene, ha chiarito, “io non voglia drammatizzare il conflitto”, ha sottolineato di considerare “eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penali. Risibile perché è indimostrabile dove e come ci si contagi e per colpa di chi”.
Marsilio ha proseguito spiegando che con il ministro “ho un rapporto molto sereno, leale e costruttivo e penso che tale rimarrà. Comprendo le sue ragioni, perché non vuole mettersi in difficoltà nei confronti di nessuno, ma io non condivido la sua posizione e la sua lettura della norma e soprattutto ho il dovere di fare prevalere le regioni dell’Abruzzo. Ad attendere la burocrazia ministeriale saremmo zona arancione a partire da domenica, ma la cura così ammazza il paziente”.
Immediata la controreplica di Speranza, secondo il quale “viviamo in queste ore un dibattito abbastanza continuo tra i poteri delle Regioni e i poteri dello Stato. Ma credo che, soprattutto durante un’epidemia, si debba evitare ogni polemica e ogni tensione e lavorare insieme il più possibile. Perché questo si aspettano da noi i cittadini
italiani”. E per farlo bisogna “costruire un equilibrio tra poteri dello Stato e delle Regioni”.
Marsilio, che fa la parte della pedina sovranista di Giorgia Meloni per andare contro il Governo, si rimprovera di “essere stato troppo democratico” addirittura: “Io con il parere del Comitato tecnico scientifico regionale potevo fare subito l’ordinanza, senza chiedere consiglio, convocare i partiti e confrontarmi con le categorie. Avrei guadagnato altri due o tre giorni di tempo. Anzi vista l’esperienza se dovesse ricapitare, perché siamo pronti a chiudere tutto anche a Natale se i dati schizzano visto che non abbiamo paura, agirò”.
“Se avessi voluto fare propaganda come oggi qualcuno dell’opposizione dice, mi sarei messo a fare i comizi in piazza come hanno fatto i compagni di partito del ministro Speranza e del ministro Boccia – ha aggiunto – Avrei potuto fare come hanno fatto altri presidente di Regione: aspettare di farmi schiaffare in zona rossa e prendermela con il Governo aspettando che crescesse la tensione sociale per cavalcare l’onda. Chi dice che faccio propaganda è stato consultato da questa Giunta”.
“Quando ho fatto zone rosse in Val Fino e nell’area Vestina – ha concluso – l’ho fatto contro parere del Governo. I ministri del Pd mi chiesero di non farla. Sono io che l’ho fatta. Se avessi ascoltato certi Soloni rientreremo in arancione la prossima settimana. A chi mi accusa che non conosco il meccanismo dico che lo conosco così bene che non ho avuto bisogno di farmi dire nulla. Leggiamo i dati e siamo in grado di applicare le norme”.

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