Addio al partigiano Valerio 'Enzo' Puccianti: combatté i fascisti nella brigata Bozzi
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Addio al partigiano Valerio 'Enzo' Puccianti: combatté i fascisti nella brigata Bozzi

La notizia data dall'Istituto storico della Resistenza di Pistoia: aveva 98 anni

Valerio Enzo Puccianti
Valerio Enzo Puccianti
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29 Novembre 2020 - 18.05


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Il partigiano Valerio ‘Enzo’ Puccianti è morto a 98 anni.

La notizia viene data dall’Istituto storico della Resistenza di Pistoia, che in un post su Facebook ricostruisce brevemente i passi di quella che definisce “una vita straordinaria, che Valerio ha vissuto sempre di corsa, senza fermarsi mai”.

Ultimo di 5 figli, Puccianti nasce nel 1922 a Bardalone, nel Comune di S. Marcello-Piteglio. “Dopo aver frequentato la scuola professionale della Smi di Campo Tizzoro entra poi a lavorare nella fabbrica giovanissimo, a 12 anni, come calibrista. Ed è proprio nella fabbrica, grazie al contatto con antifascisti di vecchia data, che Valerio inizia a maturare la sua coscienza politica comunista e antifascista.
Entra così a far parte della Brigata ”Gino Bozzi”, dove ricoprirà il ruolo di Vice Commissario col nome di battaglia ”Enzo”, in omaggio al fratello morto in giovane età.

Dopo la liberazione di Campo Tizzoro nel settembre del ’44, Valerio sceglie, nella primavera del 1945, di continuare a combattere nel ricostituito Esercito cobelligerante italiano: parte quindi per il fronte di Bologna, poi a Brescia e Bergamo fino alla fine del conflitto”.

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Terminata la guerra, Puccianti “partecipa agli scioperi contro i licenziamenti indiscriminati messi in opera dalla Smi e, nel 1948, è presente alla ”Marcia della fame”.

Entra a far parte del Consiglio comunale di S. Marcello e lavora come sindacalista presso la Camera del Lavoro di S. Marcello. Si occupa anche, insieme ad altri suoi compagni della ”Bozzi”, della ricostruzione della ex Casa del fascio di Maresca (bombardata dagli Alleati durante la guerra), che da allora diventa la Casa del popolo del paese montano. Avendo da sempre la passione per la scrittura, diventa corrispondente de La Voce (il periodico della Federazione del PCI di Pistoia); alcuni suoi articoli sono pubblicati anche su L’Unità”.

Le condizioni di miseria sulla montagna pistoiese sono però tali che, nel 1952, Puccianti è costretto a emigrare assieme alla sua famiglia: dopo una serie di peripezie, si stabilisce infine a Parigi, dove, grazie alle sue qualifiche di operaio specializzato, trova impiego presso la casa automobilistica Citroën, dove lavorerà per i successivi trent’anni fino alla pensione.

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