Morra: "Gino Strada simbolo di una filosofia che pone al centro la sanità pubblica"
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Morra: "Gino Strada simbolo di una filosofia che pone al centro la sanità pubblica"

Il presidente dell'Antimafia: "Non sarà mai una sola persona a salvare la sanità ci dovrà essere un entusiasmo che porterà tanti a dare un contributo, perché in Calabria ci sono professionalità"

Gino Strada
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18 Novembre 2020 - 21.23


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Parole di un grande estimatore che, all’epoca del Conte-uno, soffriva molto la coabitazione con la Lega di Salvini.
“Gino Strada rappresenta il simbolo di una filosofia che pone al centro la sanità pubblica, limitando lo strapotere di soggetti privati e frenando gli appetiti della ‘ndrangheta”.

Così, ospite di Radio1 In vivavoce, il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, ha ribadito il suo giudizio favorevole a un impegno del fondatore di Emergency, Gino Strada, nella struttura commissariale calabrese. Un impegno “facendo squadra – ha spiegato – Non sarà mai una sola persona a salvare la sanità calabrese, ci dovrà essere un entusiasmo enorme che porterà tantissimi a dare il proprio contributo, perché in Calabria ci sono professionalità, intelligenze e sensibilità meritevoli di avere un’altra sanità pubblica”.
La Calabria, ha ricordato Morra, “ha i livelli essenziali di assistenza tra più basi in Italia. Paghiamo circa 300 milioni di euro l’anno per chi va a curarsi in altre regioni e diamo tanti soldi alle strutture private che offrono prestazioni che il servizio pubblico non riesce a garantire”.
Quanto alla situazione del passato, che vede la Regione commissariata da 10 anni, “gli schemi dei vari decreti con cui si commissariava la sanità producevano conflittualità tra i vari commissari nominati dallo Stato e la regione. Questa conflittualità – ha spiegato – ha prodotto disarmonia che ha impedito non solo il riequilibrio dei conti ma soprattutto che il livello delle prestazioni fosse dignitoso. Adesso il nuovo schema che sorregge il decreto elimina questa diarchia perché il commissario sarà aiutato da due sub commissari e da una struttura fino a 25 unità. Il nuovo decreto – ha concluso il presidente dell’Antimafia – prevede una situazione ribaltata chi è indicato come commissario avrà molte altre risorse per potere programmare interventi per migliorate e qualificare la sanità calabrese”.

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