Cinque morti accertati: questo il bilancio di un naufragio avvenuto oggi nel Mediterraneo centrale, a largo della costa ovest della Libia. Ma sarebbe potuta essere una tragedia ben più grande, se Open Arms non fosse intervenuta: sono un centinaio i migranti che sono stati salvati dal mare, tra cui donne e bambini.
La Ong spagnola ha riportato la sua nave in quel tratto di mare ed è per ora l’unica imbarcazione umanitaria, visto che tutte le altre sono sotto sequestro dell’autorità italiana oppure ferme in altri porti europei per manutenzione.
La nave è intervenuta in seguito a una segnalazione di Alarm Phone, che in questi giorni sta segnalando una rotta differente da quella che parte dalla Tunisia e che sta portando a Lampedusa centinaia di persone.
La nave è arrivata nell’area quando il naufragio era già avvenuto e i migranti erano già in acqua: “Abbiamo messo in mare i nostri due battelli di salvataggio e i 6 uomini del team di soccorso – racconta Riccardo Gatti, capo missione e responsabile in Italia della Ong catalana – abbiamo preso quanto più persone possibili ma ci saranno sicuramente altri morti, non sappiamo ancora quanti”.
Solo ieri in un altro naufragio sono morte altre 13 persone davanti la Libia, mentre 11 sopravvissuti sono stati catturati dalla Guardia Costiera libica e riportati a Tripoli.
++ Ultima Ora ++
I nostri soccorritori sono in acqua tentando di recuperare circa 100 persone tra cui bambini e un neonato. L’imbarcazione ha ceduto, è quello che accade quando si abbandonano per giorni le persone in mare.
Continuiamo. #Med pic.twitter.com/VMdLOYjnGl— Open Arms IT (@openarms_it) November 11, 2020
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