La leghista invoca la mafia e il sindaco di Lampedusa si ribella: "Parole senza decenza"
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La leghista invoca la mafia e il sindaco di Lampedusa si ribella: "Parole senza decenza"

Totò Martello contro il delirio di Angela Maraventano: "Da Lampedusano, prima ancora che da sindaco, prendo le distanze nel modo più netto dalle parole inneggianti alla mafia"

Salvatore Martello
Salvatore Martello
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4 Ottobre 2020 - 12.32


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Parole davvero schifose che non sono state condannate con la dovuta forza.

“Da Lampedusano, prima ancora che da sindaco, prendo le distanze nel modo più netto dalle parole inneggianti alla mafia che sono state pronunciate da una esponente della Lega nel corso di una manifestazione pro-Salvini. Parole gravi, offensive, pericolose, che fanno capire che davvero qualcuno a Lampedusa ha perso il senso del limite e della decenza. Ma come si possono dire certe cose? Come si può parlare di `sensibilità` e di `coraggio` della mafia? Che insegnamento stiamo dando ai nostri ragazzi? Queste parole umiliano un`intera comunità. Il nome di Lampedusa deve continuare ad essere associato all`idea di Pace, solidarietà, turismo, natura, bellezza. Deve essere associato alla passione ed al coraggio dei nostri pescatori. Perché questa è la vera Lampedusa”.

Lo ha detto Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa in riferimento alle dichiarazioni dell`esponente leghista Angela Maraventano rilasciate dal palco di Catania nel corso di una iniziativa a sostegno di Matteo Salvini.

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