L'accusa del contabile: "Quelli della Lega hanno ciucciato montagne di soldi"
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L'accusa del contabile: "Quelli della Lega hanno ciucciato montagne di soldi"

È lo sfogo del commercialista Michele Scillieri, raccolto a maggio scorso dalla Guardia di Finanza di Milano grazie al trojan inserito nel suo telefono.

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17 Settembre 2020 - 09.22


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“Non rompessero i coglioni, va bene? Tirano fuori i 25mila euro domani, perché li hanno. E se non li hanno, li rubano come hanno sempre rubato, sennò Luca fa la denuncia e li fa fallire. Fanno le porcate con le società e vogliono anche dettare le condizioni!”. È lo sfogo del commercialista Michele Scillieri, raccolto a maggio scorso dalla Guardia di Finanza di Milano grazie al trojan inserito nel suo telefono, nell’indagine sui fondi della Lega e l’affaire della Lombardia Film Commission. 

Come raccontano Fatto Quotidiano e Repubblica, per gli inquirenti si tratta di un incontro, quello captato con il trojan tra Scillieri e l’avvocato Lapo Beccatini, tra i più importanti ai fini dell’indagine. Da una parte Sostegni pretende il denaro per il suo ruolo nelle società coinvolte nell’operazione Film Commission. Dall’altra i commercialisti leghisti, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, che hanno incassato 800mila euro dalla vendita, non vogliono scucire un euro. Lui ne ha anticipati già 5mila. “Sostegni chiede 30mila euro, se la deve smazzare il buon dottor Scillieri!”.
Dice Scillieri: “Ho imparato che gente sono, che se non stai attento ti rubano il pezzo di carta, sono fatti così, hanno ciucciato una mnontagna di soldi dalla Lega, una montagna! Non ti dico 49 milioni, ma non ci siamo lontani sai^ Perché una parte li hanno mandati …. hanno costituito le leghe regionali e lì hanno mandato i soldi… 10 milioni, molto meno, una parte li han mandati su e poi sono tornati, li han cuccati e una parte se li sono spartiti. Allora dessero i soldi a Luca. Perché io di cose ne so. E vorrei portarmele nella tomba”.

 Scrive Repubblica: 

Scillieri non si capacita del denaro che Di Rubba e Manzoni avrebbero dirottato verso Francesco Barachetti, l’elettricista di Casnigo, considerato nell’inchiesta del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi, uno degli snodi dei flussi finanziari della Lega. Si sente tradito dai suoi colleghi con cui ha architettato l’operazione sull’immobile di Cormano che porterà tutti e tre ai domiciliari. 

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