Ecco gli obiettivi dei ministeri per non perdere i fondi del Pnrr: dalla transizione energetica alla sanità
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Ecco gli obiettivi dei ministeri per non perdere i fondi del Pnrr: dalla transizione energetica alla sanità

In gioco ci sono i 24,1 miliardi della seconda tranche. E i tempi stringono: entro il 30 giugno i ministeri coinvolti devono definire strategie e progetti che garantiscano i finanziamenti promessi

Ecco gli obiettivi dei ministeri per non perdere i fondi del Pnrr: dalla transizione energetica alla sanità
Mario Draghi
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2 Febbraio 2022 - 11.12


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Entro il 30 giugno i ministeri coinvolti dovranno riuscire a realizzare interventi fondamentali per poter incassare i 24,1 miliardi in arrivo dall’Europa, i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il Consiglio dei ministri convocato deve ora passare ai raggi X l’avanzamento dei lavori, riforme e investimenti per assicurarsi di non perdere i fondi. Ecco tutti i fronti su cui i ministri devono riferire quindi al tavolo di Palazzo Chigi.

Transizione ecologica – L’ambiente è tra i settori con più obiettivi da centrare: ne ha ben 13. Il ministero della Transizione ecologica è infatti al lavoro sulla strategia per l’economia circolare: serve una riforma che definisca il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti stessi, e vanno approntate le misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati, e ancora quelle per promuovere la competitività dell’idrogeno. Vanno semplificate le procedure per l’efficienza energetica degli edifici e per gli interventi contro il dissesto idrogeologico. Tra le priorità anche la digitalizzazione dei 24 parchi nazionali e la “Rinaturazione dell’area del Po”, individuando gli interventi per riqualificare l’ecosistema fluviale.

Salute – Entro giugno serve il decreto che riformi l’organizzazione dell’assistenza sanitaria, oltre al contratto per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Altre priorità lo sviluppo della telemedicina, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e le sue strutture, come gli Ospedali di comunità. Sul fronte sanitario arriveranno 20 miliardi, che serviranno soprattutto per migliorare l’assistenza territoriale e per l’innovazione tecnologica degli ospedali. Ma i tempi sono stretti. Entro fine mese le Regioni devono presentare i piani operativi. Ed entro il 30 giugno va ridisegnato il modello territoriale, su cui la pensano diversamente ministero e Regioni.

Scuola – Le risorse totali sull’istruzione sono 17,59 miliardi, di cui 12,1 in infrastrutture e 5,4 per le competenze. Il ministero ha chiuso bandi per 5,2 miliardi: 3 su asili nido e scuole dell’infanzia, il resto per mense, palestre, nuovi edifici e la messa in sicurezza degli esistenti. In gioco c’è la messa a punto per la revisione del reclutamento dei docenti perché entro giugno entri in vigore la riforma della carriera degli insegnanti. Si dovrà adottare il piano Scuola 4.0 in vista della transizione digitale anche nel sistema scolastico.

Lavoro – Il ministero del Lavoro sta completando la mappa degli insediamenti abusivi legati a caporalato e sfruttamento del lavoro agricolo. Entro giugno il ministro Andrea Orlando dovrà assegnare le risorse per i piani di recupero. Diversi gli obiettivi sul fronte sociale, in prima linea i percorsi di autonomia da approntare per le persone vulnerabili. Presto saranno quindi pubblicati gli avvisi per gli operatori. Progetti in vista anche per le persone senza fissa dimora.

Giustizia – I fondi in arrivo al ministero della Giustizia sono 2,3 miliardi. Ma ci sono precise condizioni: tempi più brevi del 25% per i processi penali, del 40% nel civile, entro 4 anni. Si lavora sui decreti attuativi, che potrebbero essere approvati dopo l’autunno. In arrivo a breve invece la prima tranche di 16.500 assunzioni, fondamentali per protare a termine le riforme richieste.

Pubblico impiego – L’obiettivo da raggiungere entro il 30 giugno è la legislazione attuativa della riforma attuativa del pubblico impiego e dei concorsi pubblici. Ma il grosso tema è l’attuazione delle norme legate alla concretizzazione del Pnrr, dal momento che proprio dalla Pubblica amministrazione dipende l’attuazione del Piano di ripresa e resilienza: vanno attuate quelle sullo snellimento dei concorsi e sul nuovo ordinamento del pubblico impiego in primis. Oltre all’istituzione dell’area delle elevate professionalità prevista dal Pnrr, cioè i quadri della Pubblica amministrazione, area creata ma ancora di fatto vuota.

Turismo – In arrivo ci sono tre miliardi di euro, per i quali si richiedono il rilancio dei borghi storici abbandonati, l’efficientamento energetico di cinema, teatri e musei, il restauro dell’architettura rurale, la cura di parchi e giardini storici, la messa in sicurezza sismica delle opere, il progetto Caput Mundi per il Giubileo 2025.

Digitale – Il ministero dell’Innovazione ha l’obiettivo di aggiudicare le cinque gare per la Banda ultra larga, del valore di 6,7 miliardi. Il primo bando, per la fibra nelle isole minori, è andato deserto per le penali troppo forti alle imprese installatrici della fibra. Si lavoro a un nuovo bando. Quello che allaccerà alla fibra 7 milioni di case ancora non raggiunge, 10mila scuole, 12mila tra ospedali e ambulatori è in corso. A breve si attende l’ultimo bando, quello per le reti 5G.

Periferie e riqualificazione urbana – Per il ministero dell’Interno la prima scadenza è il 7 marzo, quando le città metropolitane sono tenute a presentare i progetti dei piani urbani integrati per i 13 miliardi a disposizione. In gioco ci sono gli interventi di recupero delle periferie e la riqualificazione urbana.

Tesoro – Riforma della spending review e delle procedure di contrasto a evasione ed elusione fiscale sono gli obiettivi da mettere in campo per il ministero dell’Economia

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