Brutte notizie, stop al vaccino di Oxford: "Reazione avversa su un volontario"
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Brutte notizie, stop al vaccino di Oxford: "Reazione avversa su un volontario"

Lo stop temporaneo per esaminare il caso e rivedere i dati sulla sicurezza

AstraZeneca
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9 Settembre 2020 - 06.41


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AstraZeneca sospende tutti i test clinici sul vaccino per il coronavirus che sta sviluppando con l’Università di Oxford dopo uno dei partecipanti ha accusato “una seria potenziale reazione avversa”. Lo stop temporaneo consente al colosso farmaceutico di esaminare il caso e rivedere i dati sulla sicurezza.

“Il nostro processo standard di revisione dei test ha fatti scattare una pausa”, afferma un portavoce di AstraZeneca. “Si tratta di un’azione di routine che si verifica ogni volta che c’è una potenziale reazione inspiegata in uno dei test” che consente il tempo di “indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo dei test”, aggiunge AStraZeneca.

“Nei test più ampi reazioni possono accadere per caso ma devono essere indipendentemente valutate con attenzione”, aggiunge il colosso farmaceutico, che con l’annuncio della sospensione cala del 6% a Wall Street nelle contrattazioni after hours. Non è inconsueta per i test clinici una sospensione.

Ma lo sviluppo del vaccino del coronavirus è uno di quelli più sotto osservazione della storia e qualsiasi segnale che arriva dai test è passato all’esame con la lente di ingrandimento. Anche se il vaccino di AstraZeneca fosse alla fine approvato, questa battuta d’arresto potrebbe tradursi in timori sull’uso. I dati iniziali sui test sono apparsi molto promettenti, con il vaccino in grado di produrre una robusta risposta immunitaria e solo deboli effetti collaterali.

Lo stop di AstraZeneca arriva nell’acceso dibattito in corso su una possibile politicizzazione del vaccino, soprattutto negli Stati Uniti dove Donald Trump spinge per averlo prima delle elezioni di novembre fra i dubbi degli esperti. 

Uno stop che arriva circa una settimana dopo l’accordo definitivo della società con la Commissione Europea: accordo secondo il quale, come ribadito dal ministro della Salute Speranza, “le prime dosi, se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020”.

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