Lo shock di Mimmo Lucano: "Questa condanna non me l'aspettavo..."
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Lo shock di Mimmo Lucano: "Questa condanna non me l'aspettavo..."

Lucano aggiunge: “Ribaltano completamente la realtà, la distruggono. Quando sono tornato dalle misure cautelari, perché mi avevano sospeso da sindaco e cacciato da Riace, i rifugiati mi aspettavano”.

Mimmo Lucano
Mimmo Lucano
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30 Settembre 2021 - 14.28


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“Non ho parole, non me l’aspettavo” è la prima reazione di Mimmo Lucano. Poi lo sfogo: “Io non voglio disturbare più nessuno, mi ritiro da tutto, non mi importa più, voglio solo evitare dispiaceri ai miei familiari e ai miei amici, se devo morire, non c’è problema. Io sono morto dentro oggi. Non c’è pietà, non c’è giustizia”. Poi Lucano aggiunge: “Ribaltano completamente la realtà, la distruggono. Quando sono tornato dalle misure cautelari, perché mi avevano sospeso da sindaco e cacciato da Riace, i rifugiati mi aspettavano. Adesso Riace è finita”.

Lucano era stato sottoposto ai domiciliari il 2 ottobre 2018 (e non il 2 settembre 2016) dai finanzieri del gruppo di Locri che avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale della città calabrese con cui si disponeva anche il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem. Le indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, erano state avviate in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico. Già dall’ottobre del 2017 Lucano era iscritto nel registro degli indagati.

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