Zangrillo parla delle condizioni di Berlusconi e ammette: "La fase è delicata"
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Zangrillo parla delle condizioni di Berlusconi e ammette: "La fase è delicata"

Il primario di Terapia intensiva generale e cardiovascolare del San Raffaele di Milano che ha in cura il leader di Forza Italia. "Non vogliamo cantar vittoria ma c'è cauto ottimismo"

Alberto Zangrillo
Alberto Zangrillo
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6 Settembre 2020 - 09.44


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Infierire no serve perché lui ha fatto – parziale – autocritica: ma dire che il virus fosse ‘clinicamente inesistente’ oltre a non essere vero (avrebbe potuto dire attenuato) ha dato forza ai no-mask e ai faciloni del ‘coviddi non c’è” oltre che al partito delle discoteche e ai negazionisti di fatto della destra plasticamente rappresentati dall’annusatore di caciotte senza mascherina Salvini e della sua degna alleata Meloni che ancora pochi giorni fa tuonava contro chi ha chiuso i locali da ballo, compreso il Billionaire, diventato uno dei principali focolai infettivi della Sardegna.
Silvio Berlusconi “sta rispondendo adeguatamente alle cure”. Lo ha spiegato Alberto Zangrillo, primario di Terapia intensiva generale e cardiovascolare del San Raffaele di Milano che ha in cura il leader di Forza Italia. Per oggi non sarebbe previsto un bollettino medico. Come sottolineato ieri “c’è cauto ottimismo, anche se la fase è delicata”.
“L’infezione virale merita una terapia adeguata, ha i suoi tempi. Siamo sicuramente in una fase delicata”, ha aggiunto Zangrillo parlando a sorpresa con le televisioni fuori dal San Raffaele di Milano. Il professore, storico medico personale di Berlusconi, ha voluto ribadire il “cauto ottimismo” espresso ieri perché “il paziente sta reagendo in modo ottimale alle cure”.
Questo, ha aggiunto, “non vuol dire cantar vittoria perché sapete che appartiene alla categoria definita più fragile, anche da recenti algoritmi che dicono in modo chiaro qual è il ruolo dell’età quando la malattia si conclama dal punto di vista clinico. Oggi – ha chiosato Zangrillo – non verrà detto altro: quindi il decorso regolare con paziente tranquillo”.

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