L'abbraccio di Juniò a sua madre, dopo l'inferno della Libia e della Ocean Viking
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L'abbraccio di Juniò a sua madre, dopo l'inferno della Libia e della Ocean Viking

La storia di questo bambino che è riuscito a ricongiungersi a sua madre, raccontata su Avvenire da Nello Scavo

Juniò
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7 Luglio 2020 - 19.27


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Su Avvenire a firma di Nello Scavo c’è una storia molto bella, quella di Juniò, un bambino ivoriano che la madre era stata costretta a lasciare mentre lei e la sorellina erano dovute partire su un barcone. Juniò ha solo 7 anni e, dopo la quarantena sulla Moby Zazà – una ex nave bestiame – è arrivato stamattina al Cara di Capo Rizzuto. Dove finalmente ha potuto riabbracciare sua madre. Il video vale più di mille parole. 
Questa storia ha potuto avere un lieto fine grazie al team di Sea Watch: Juniò, che ha trascorso del tempo insieme a una donna che lo accudiva in un casolare vicino al centro di detenzione gestito dal trafficante Bija, era stato preso in carica dalla Croce Rossa Italiana che insieme alle autorità territoriali in Sicilia ha reso possibile il ricongiungimento mentre, scrive Avvenire, “il direttore del centro di permanenza, Mario Siniscalco, insieme al personale non ha mai lasciato da sola la donna con la figlia avviando tutte le procedure per riunire la famiglia”. 
Sempre Avvenire scrive che “la scrittrice Caterina Bonvicini, che si trovava a bordo della Ocean Viking, quando la mamma e la sorellina del bambino ivoriano furono salvate, si farà carico con il marito, il giornalista Riccardo Chiaberge, di accogliere e accompagnare la famiglia nel suo cammino di inserimento in Italia”. 

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