Dopo anni di prepotenze ordinato lo sgombero della sede di Casapound
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Dopo anni di prepotenze ordinato lo sgombero della sede di Casapound

Virginia Raggi: "Finalmente qualcosa si muove su sgombero palazzo occupato abusivamente da Casapound in centro a Roma. Ripristiniamo la legalità". 

La sede di Casapound
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3 Giugno 2020 - 19.23


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È stato ordinato lo sgombero dello stabile occupato da Casapound in via Napoleone III a Roma: lo ha confermato la Viceministra dell’Economia Laura Castelli, che ha commentato: “Ci lavoriamo da tanto, finalmente si ristabilisce la legalità” ha scritto la viceministra”. 
Sulla notifica consegnata agli occupanti del palazzo nel quartiere Esquilino di Roma e’ intervenuta anche la sindaca Virginia Raggi: “Finalmente qualcosa si muove su sgombero palazzo occupato abusivamente da Casapound in centro a Roma. Ripristiniamo la legalità”. 
Lo scontro tra la sindaca e l’organizzazione neofascista era iniziato lo scorso agosto, quando Raggi aveva ordinato la rimozione della scritta ‘Casapound’ che campeggiava sul palazzo. Gli stessi militanti avevano provveduto a toglierla, anticipando le forze dell’ordine. Al suo posto era stato affisso uno striscione con scritto “È questo il problema di Roma”. Già allora Raggi aveva promesso che era solo l’inizio. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata forse la dura contestazione ricevuta dalla Raggi lo scorso 18 maggio a Ostia da Luca Marsella, leader del movimento nell’area litoranea e consigliere municipale, alla quale è succeduta proprio oggi una querela della sindaca. 

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È stato ordinato oggi anche lo sgombero dell’immobile dell’Aeronautica militare occupato alcuni giorni fa ad Ostia da militanti di Casapound. Lo ha reso noto il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, rispondendo in Commissione Difesa nel corso del question time, ad Alberto Pagani (Pd) e Luca Frusone (M5s).

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