Blitz mafioso a una scuola di Palermo: la preside aveva condiviso un'intervista a Maria Falcone
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Blitz mafioso a una scuola di Palermo: la preside aveva condiviso un'intervista a Maria Falcone

La Sandro Pertini di Brancaccio è stata distrutta: "“Non è opera di ragazzini. Hanno scardinato anche le porte blindate usando un piede di porco. E’ stata un’azione pensata, studiata"

La scuola Pertini di Brancaccio
La scuola Pertini di Brancaccio
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7 Maggio 2020 - 16.33


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Ieri la preside aveva condiviso su Facebook l’intervista a Maria Falcone su “Repubblica” in merito alle scarcerazioni dei boss sull’onda dell’emergenza sanitari. In nottata la sua scuola, la Sandro Pertini di Brancaccio è stata distrutta. Divelte le porte blindate e il sistema di videosorveglianza, a pezzi i vetri, gli armadietti e tutto il materiale didattico degli alunni. Rubati anche tutti i computer e la strumentazione tecnologica. Al plesso di via Pecori Giraldi non è rimasto più niente. La preside è arrivata a scuola dopo aver ricevuto la chiamata di un collaboratore scolastico che ha fatto un controllo nei diversi plessi dell’istituto comprensivo Sperone-Pertini, chiusi da quando è scattata l’emergenza coronavirus.
“Non è opera di ragazzini – dice, in lacrime, la preside Antonella Di Bartolo – Hanno scardinato anche le porte blindate usando un piede di porco. E’ stata un’azione pensata, studiata nei minimi particolari e non certo da una persona sola. Uno schiaffo dolorosissimo al lavoro fatto negli ultimi sei anni”.

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Ieri la preside ha condiviso su Facebook l’intervista a Maria Falcone su “Repubblica” in merito alle scarcerazioni dei boss sull’onda dell’emergenza sanitari.
“La certezza della pena – aveva scritto Antonella Di Bartolo nel suo post – e la necessità di preservare tutte le condizioni di detenzione previste dal 41bis. Condivido ogni parola della Falcone”. “Non credo sia una semplice coincidenza – dice oggi, dopo l’incursione – Spero che le indagini della scientifica possano chiarire anche la tempistica dei fatti. Abbiamo lavorato tanto con le famiglie del territorio anche in questi mesi di emergenza. Quello che è successo ci distrugge quello che abbiamo costruito in questi anni”.   

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