Strage di Capaci, Maria Falcone: "L'arresto di Messina Denaro ha chiuso un cerchio"
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Strage di Capaci, Maria Falcone: "L'arresto di Messina Denaro ha chiuso un cerchio"

Strage di Capaci, Maria Falcone: «Io credo che con l'arresto di Messina Denaro si sia chiuso un cerchio. Si è messo finalmente al 41 bis l'ultimo dei sanguinari di Cosa nostra, quelli che sono stati responsabili delle stragi del 1992 e del 1993». 

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Maria Falcone
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23 Maggio 2023 - 10.42


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Nell’anniversario dell’uccisione di Giovanni Falcone, la sorella Maria ha partecipato alla cerimonia che si è tenuta a Palazzo Jung, dove verrà realizzato un Museo della Legalità dedicato a tutte le vittime della mafia, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del presidente della Regione Renato Schifani, del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e del sindaco Roberto Lagalla.

«Oggi è la posa della prima pietra del museo che verrà realizzato in questo antico palazzo, nel rione dove mio fratello è nato. Mi commuove guardare oltre la siepe e vedere che lì dietro c’era la palestra dove Giovanni andava a fare ginnastica. Era il mio quartiere a due passi c’era la nostra casa in via Castrofilippo n. 1».

«È importante dire al mondo – ha poi osservato Maria Falcone – che le stragi del ’93 facevano parte di una strategia di grande profilo per la mafia che cercava di colpire l’Italia in quello che era il suo patrimonio artistico. Quelle stragi rappresentano un’escalation di una mafia che voleva mettere in ginocchio il nostro Paese, ma non ci sono riusciti. E se noi dopo 30 anni continuiamo a parlare di uomini come Giovanni, Paolo, Francesca, tutti i ragazzi della scorta, tutti quei morti che furono chiamati «La mattanza siciliana», li piangiamo con conforto perché dietro di noi ci sono i giovani che saranno in grado di cambiare questo Paese». 

Maria Falcone ha poi parlato del recente arresto di Matteo Messina Denaro e dell’attuale lotta alla mafia. «Io credo che con l’arresto di Messina Denaro si sia chiuso un cerchio. Si è messo finalmente al 41 bis l’ultimo dei sanguinari di Cosa nostra, quelli che sono stati responsabili delle stragi del 1992 e del 1993. Come dice Tina (Montinaro, ndr), credo che la giustizia debba continuare ad andare avanti e scoprire se c’era qualcosa dietro alla mafia».  

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