Oggi, 22 aprile 2015, Matteo Salvini twitta: “Prima morte per Covid in Italia il 21 febbraio. In Europa si riuniranno il 23 aprile. Due mesi dopo. Credo che il fatto che l’UE sia totalmente assente sia sotto gli occhi di tutti”. È sempre patetico vedere Salvini che non riesce a tenere il passo delle proprie bugie. Per rinfrescargli la memoria, basta tornare indietro nel tempo, operazione certo non facile data l’immane quantità di cose che twitta, ma con un po’ di pazienza si arriva alle date incriminate. E scopriamo che il 21 febbraio (giorno in cui è morto Adriano Trevisan, prima vittima del Coronavirus in Italia) Matteo Salvini proponeva di “blindare tutti confini”. Incredibile: che il leader della Lega si sia accorto prima degli altri dell’emergenza e stava cercando di avvisare le autorità? Che siamo tutti colpevoli di non averlo ascoltato, che sia stato lui l’unico a metterci tutti in guardia?
Poi andiamo avanti, fino al 27 febbraio. Sei giorni dopo, Matteo Salvini scriveva quanto segue: “Riaprire! Tutto quello che si può riaprire! Riaprire, rilanciare fabbriche, negozi, musei, gallerie, palestre, discoteche, bar, ristoranti, centri commerciali. Aprire! Aprire! Aprire!”.
Come dire, Matteo Salvini continua a dimenticare che tutto ciò che ha scritto su twitter rimane lì, non viene cancellato. Ma capiamo anche che tenere il conto di tutte le sue bugie comincia a diventare molto faticoso.
#Salvini: Prima morte per Covid in Italia il 21 febbraio. In Europa si riuniranno il 23 aprile. Due mesi dopo. Credo che il fatto che l’UE sia totalmente assente sia sotto gli occhi di tutti. #TvaVicenza
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 15, 2020
Comprare prodotti italiani, mangiare e bere italiano, stare in vacanza in Italia.
Mai come adesso è importante aiutare i nostri imprenditori, commercianti, artigiani e lavoratori. pic.twitter.com/FoyeJn87Zd— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 27, 2020
Argomenti: covid-19