Arcuri: L'Italia non ha scelta, dovrà iniziare subito a produrre mascherine
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Arcuri: L'Italia non ha scelta, dovrà iniziare subito a produrre mascherine

"Quadruplicati i posti letto, +64% in terapia intensiva". "Sui dispositivi di protezione c'è una guerra commerciale"

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24 Marzo 2020 - 12.53


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“Siamo stati attaccati da un nemico sconosciuto, abbiamo reagito per primi e prontamente. Sono sicuro che siamo sulla strada giusta”. Così Domenico Arcuri, commissario straordinario per la gestione l’emergenza coronavirus, in conferenza alla Protezione Civile.

Tra 3 giorni un consorzio di produttori italiani inizierà a produrre le mascherine e “a dotare il nostro sistema e il nostro Paese delle munizioni che ci servono per contrastare questa guerra ed evitare la nostra totale dipendenza dalle esportazioni”, ha annunciato Arcuri, sottolineando che si sono messe insieme diverse imprese italiane “posizionate nel settore della moda, senza concorrenza e senza lotte tra loro”. “In poco tempo – ha aggiunto – copriranno la metà del nostro fabbisogno”. 

“7 giorni fa lo consideravo utopistico, non solo inaspettato. In pochissimi giorni nel Paese che troppo spesso è piegato dai lacci della burocrazia, l’autorizzazione a lanciare un incentivo che si chiama ‘Cura Italia’, online da stamattina, per finanziare con totali 50 milioni, le imprese che riconvertono i loro impianti per produrre ancora altre mascherine”. “Spero, sono convinto, che molte centinaia di imprese italiane cercheranno di coglierla. Il tempo è la variabile decisiva”, ha aggiunto. L’appello è ad avviare subito la produzione così da tirarci fuori da quella che è a tutti gli effetti una “guerra commerciale”.

Rispetto alla carenza estrema dei giorni scorsi, dei progressi sono già stati fatti: “Siamo passati da 307 mila mascherine distribuite al giorno a 1,8 milioni”. Ma il problema – ha aggiunto il commissario – è che “le mascherine non sono come la pasta. Siamo all’interno di una guerra commerciale, molto dura, con tanti speculatori. Ma ci sono anche Paesi che sono amici dell’italia e che ci aiutano a dotarci di alcune ‘munizioni’”, ha aggiunto, esortando le imprese italiane ad avviare “subito” la produzione dei dispositivi di protezione individuale. 

Il commissario ha poi illustrato i numeri di quanto fatto finora per potenziare il sistema ospedaliero a fronte della pandemia: “In pochi giorni le 5343 terapie intensive in italia sono passate a 8370, il 64% in più; da 6.625 a 26.169 posti letto in pneumologia e infettivologia, oltre quattro volte in più: succede solo nei grandi Paesi che sono coesi a contrastare questo nemico”, ha dichiarato il commissario. E ancora: “Saranno inviati nelle prossime 72 ore, quasi certamente domani il primo contingente, 300 medici negli ospedali più in difficoltà. Con una nuova ordinanza trasferiremo su base volontaria 500 infermieri nelle zone con più alto numero di malati Covid 19”.

“Nei giorni scorsi il presidente Mattarella ha detto che è la più grande e profonda emergenza degli ultimi 60 anni, è davvero cosi”, ha commentato il commissario straordinario. 

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