La Lombardia vuole la stretta: "Chiudere tutto perché il contagio cresce"
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La Lombardia vuole la stretta: "Chiudere tutto perché il contagio cresce"

Il governatore della Lombardia chiede a Conte di permettere l'apertura solo di servizi di pubblica utilità, alimentari, farmacie ed edicole.

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11 Marzo 2020 - 13.26


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Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha inviato una lettera al governo per chiedere delle misure di contenimento del coronavirus ancora più severe nella sua regione. A rivelarlo è AdnKronos.

In base a quanto rivela l’agenzia di stampa, il governatore ha chiesto una stretta sull’apertura dei negozi, ma non una vera e propria serrata. L’idea è che rimangono aperti solo i servizi di pubblica utilità, i negozi di genere alimentare, le farmacie e le edicole. Inoltre, Fontana vuole continuare a permettere la circolazione dei mezzi pubblici, anche se in una misura ridotta. 

La chiusura riguarderebbe alberghi, negozi, pub, bar, ristoranti, centri commerciali e mense. Per quanto riguarda le imprese, nella lettera si legge che ”è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese”. Nella lettera ci sarebbe un elenco delle attività da stoppare. 

Ai microfoni di SkyTg24, Fontana ha chiesto al governo di sbrigarsi: “Fate presto, i numeri dei contagi stanno aumentando, le nuove infezioni sono un numero alto e il trend è in crescita”, ha detto. “Abbiamo chiesto di potere rimodulare il trasporto pubblico locale secondo le necessità che derivano da queste chiusure. Abbiamo parlato con il ministro Boccia, che ha detto che saranno valutate le richieste e che è stato aperto un tavolo tecnico per entrare ancora più nel dettaglio delle richieste”. Il governatore ha smentito l’ipotesi di un blocco dei mezzi di trasporto pubblici, per il momento. 

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Fontana ha poi spiegato che “sono state individuate le attività che rientrano tra le chiusure”, mentre stanno ancora lavorando per “individuare le attività di indifferibile necessità”.

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