Coronavirus: una positiva nel Lazio, la Lombardia chiede altre restrizioni
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Coronavirus: una positiva nel Lazio, la Lombardia chiede altre restrizioni

Aumentano i contagiati anche in Piemonte i medici di Lodi vogliono la conferma delle scuole chiuse

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28 Febbraio 2020 - 09.13


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Il consiglio dei ministri è pronto a varare il decreto con le misure urgenti per sostenere le imprese colpite dall’emergenza coronavirus. Il ministro dell’Economia Gualtieri ha parlato di un provvedimento “piuttosto ampio” e varato “in tempi record” per aiutare l’economia. Aumentano i contagi all’estero e l’Oms afferma: il livello della minaccia mondiale del virus è ora molto alto. La Lombardia chiede restrizioni per un’altra settimana.

Confermato un caso positivo nel Lazio
Si registra un nuovo caso di coronavirus nel Lazio. Lo si apprende dalla direzione dello Spallanzani di Roma. “L’esito dei test effettuati conferma un caso di positività al COVID-19. I test sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS) per la convalida”, informa l’Istituto. La paziente risultata positiva è una donna, residente a Fiumicino, rientrata da un viaggio a Bergamo dove era stata qualche giorno. Finora nel Lazio sono stati tre i casi positivi e tutti i pazienti sono guariti.

Ordine dei medici di Lodi: “Mantenere le scuole chiuse”
“Auspico che almeno per tutta la prossima settimana ci sia la possibilità di mantenere le scuole chiuse nel Lodigiano per evitare ulteriori contagi”. A chiederlo è il presidente dell’Ordine dei medici di Lodi, Massimo Vajano, aggiungendo che “adesso sembra che la grossa preoccupazione sia economica e non più sanitaria e sembra che da lunedì tutto ritornerà alla normalità nel Milanese, ed è giusto che sia così ma con buon senso”.
Salgono i contagiati in Piemonte, “ma no a zone rosse”
Sale in Piemonte il numero delle persone contagiate dal coronavirus: al momento se ne registrano una quindicina, alle quali vanno sommate le oltre venti in arrivo nell’astigiano dall’albergo di Alassio. Il conto include anche i quattro astigiani ricoverati al San Martino di Genova e poi dimessi, che hanno superato la fase acuta e si avviano alla guarigione. Tutte le nuove positività devono però ancora passare al vaglio dell’Istituto Superiore di Sanità per essere convalidate. Lo ha sottolineato questa sera l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, escludendo l’istituzione di zone rosse all’interno della Regione.
Gualtieri: “Stop a ritenute e contributi per gli alberghi”
“Sul turismo c’è la sospensione per tutto il settore alberghiero italiano dei pagamenti dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali perché quel settore ha subito e sta subendo delle cancellazioni quindi dovevamo dare una risposta immediata, anche dal punto di vista della liquidità. Ma questo non esaurisce le misure che vareremo
sul settore del turismo”. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
Francia, 57 i contagi: 19 nuovi casi
Sale a 57 il numero di contagi da coronavirus confermati in Francia, con 19 nuovi casi accertati rispetto a giovedì. Ad affermarlo è stato il ministro della Salute, Olivier Véran, presentando il bollettino quotidiano di Parigi
Coronavirus, Gallera: circa 8.500 in isolamento domiciliare
In Lombardia sono circa 8.500 le persone in regime di sorveglianza e isolamento domiciliare perché sono state a contatto diretto con positivi al coronavirus. A fornire il dato è stato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia
Il bilancio
I numeri del coronavirus in Italia Nella giornata di giovedì si sono contati 5 decessi, tutti in Lombardia e tutti ultraottantenni che avevano un quadro clinico già delicato. E nella Regione in testa per numero di contagiati (403) si registrano anche 40 guariti dimessi. Complessivamente, questi ultimi sono 45 (il 7% dei 650 positivi). Tra le Regioni più colpite dal virus seguono poi Veneto (111 contagiati, 2 morti), Emilia Romagna (97 e 1 morto), Liguria (19), Sicilia (4 e 2 guariti), Marche (6), Lazio (tutti e 3 guariti), Campania (3), Toscana e Piemonte (2), Alto Adige, Abruzzo e Puglia (1). I ricoverati con sintomi sono 248, 56 sono in terapia intensiva e 284 in isolamento domiciliare.
 Verso la riapertura del Duomo di Milano Intanto la Lombardia sembra intenzionata a voler voltare pagina, partendo da uno dei simboli della Regione, il Duomo di Milano che riaprirà presumibilmente da lunedì 2 marzo con ingressi contingentati per i turisti. “La Fabbrica del Duomo – ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera – mi ha comunicato la volontà di aprire ai turisti in maniera contingentata una parte del Duomo. E’ una chiesa molto particolare, viene riaperta in maniera molto gestita: pochi alla volta, ingressi scaglionati, biglietti comprati online”.
 Veneto, Lombardia e Friuli pensano alla ripresa delle scuole Sempre nell’ottica di un graduale ritorno alla normalità si punta ora alla riapertura delle scuole. “Penso che le scuole possano tranquillamente riaprire” da lunedì prossimo “a meno che non ci sia una comunità scientifica che ci dica che abbiamo un pericolo incombente”, è l’auspicio del presidente della Regione Veneto Zaia. Anche il governatore della Lombardia Fontana ha fatto sapere che nel fine settimana si deciderà se riaprire i portoni degli istituti scolastici lombardi. Anche la Regione Friuli Venezia Giulia, in questo senso, parla “di una riduzione delle restrizioni dell’ordinanza”. 
 Il braccio di ferro tra la Regione Marche e il Tar Sul fronte ordinanze, il Tar ha sospeso quella con cui la Regione Marche aveva disposto la chiusura di scuole, musei e inibito tutte le manifestazioni pubbliche fino al 4 marzo, perché quando è stato preso il provvedimento non c’erano casi accertati di contagio nella Regione. Il governatore Luca Ceriscioli però non si è arreso e con una nuova ordinanza ha ribadito lo stop alle attività, ma solo fino alle 24 di sabato, “con nuove motivazioni rafforzate” dal fatto che “i casi positivi nelle Marche sono diventati sei”.

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