Giulia, setto nasale rotto perché lesbica: l'Italia si conferma un paese omofobo e ignorante
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Giulia, setto nasale rotto perché lesbica: l'Italia si conferma un paese omofobo e ignorante

Solo il giorno dopo la notizia dell'aggressione violenta di una ragazza lesbica in Inghilterra, a Potenza Giulia Ventura viene selvaggiamente picchiata da due ragazzini

Giulia Ventura
Giulia Ventura
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18 Gennaio 2020 - 11.44


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Solo ieri aveva fatto scalpore la notizia di Charlie Graham, ragazza lesbica picchiata nel Regno Unito pe la quinta volta, che ha denunciato l’aggressione su Facebook. Poche ore dopo, anche in Italia accade un episodio simile, a Potenza, dove una 31enne, Giulia Ventura, è stata aggredita violentemente da due ragazzini che le hanno rotto il setto nasale. 
Secondo quanto la giovane ha raccontato su facebook, uno dei due le avrebbe detto che “Le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vedere come ‘abbuscano’ (vengono picchiati) i maschi”.
“Sono svenuta e mi riprendo dopo qualche minuto in una pozza di sangue, metto la sciarpa in bocca, per via del troppo sangue che perdevo e vado a casa. Per non spaventare mia madre decido di andare in garage per sciacquarmi il viso, tumefatto. Alla mia vista davanti lo specchio, svengo nuovamente. Prendo le forze in mano e torno a casa, mi infilo nel letto con forti dolori ovunque. L’indomani il naso non cessava di perder sangue e decido di andare in ospedale, la denuncia parte d’ufficio. Ora. Dopo tutto questo, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica? Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista? Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo. Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un’ignorante ineducazione. Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati. Ciò che avete fatto a me non deve più essere fatto ad essere umano”.

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Sul fatto sta indagando la Squadra mobile della Questura di Potenza. “Ero indecisa – ha scritto la donna sui social – sul rendere pubblico o meno ciò che mi è accaduto, ma ho deciso di farlo perché non si ripeta mai più una cosa simile”. Già si registrano alcune prese di posizione di solidarietà nei confronti della donna, a cominciare da quella del sindaco di potenza, Mario Guarente (Lega), il quale ha detto di provare “tanta rabbia per questo vile gesto. Che questi imbecilli – ha auspicato Guarente – vengano subito arrestati e fatti marcire nel ghetto della loro ignoranza”.

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